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Velocità e lanci lunghi: il nuovo volto del 4-3-3 (che somiglia ad un 4-2-3-1)

Il tecnico della Fiorentina sta cambiando qualcosa, anche se per adesso l'esperimento c'è stato solo contro il Verona

Nelle parole crociate sarebbe la soluzione dell’11 verticale, cioè la Fiorentina, nell’ultimo mese davvero troppo orizzontale per essere considerata in salute. La squadra con il «più alto indice di pericolosità del campionato» (il possesso palla nell’ultimo terzo del campo) non riusciva a mirare bene la porta, oppure si dimenticava che esistesse.

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E contro il Verona che magari non era granché, questo si è visto poi, Italiano ha aggiustato il modulo (Barak più alto, Amrabat e Mandragora in cerniera) ma soprattutto il modo di stare in campo all’interno di questo teorico 4-2-3-1: meno possesso, ricerca della velocità, lanci mediamente più lunghi, esterni alti innescati in velocità negli spazi, scrive stamani La Nazione.

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Un segnale anche per il futuro? Ammettiamolo però: è difficile per un allenatore abbandonare le certezze di un modulo che lo ha fatto traslocare in pochi anni dalla serie D (vinta) alla C (vinta) alla B (vinta) fino alla serie A (Spezia salvato, Fiorentina in Europa).

Il distacco semmai sarà graduale. E nel corso della stessa partita, magari, i due atteggiamenti si potrebbero alternare, come del resto fanno le grandi squadre. Un’evoluzione augurabile.

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