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Gazzetta - La voce di Dzeko: Edin chiede fiducia col megafono. Ma ora rischia una squalifica

Confronto tra i leader della Fiorentina e gli ultras giunti a Bergamo. Dzeko si chiarisce coi tifosi, ma rischia una squalifica o una multa

Il triste rituale che vede i calciatori costretti ad andare sotto la curva per l'omaggio o il frustrante congedo dai tifosi, scrive la Gazzetta dello Sport, avviene anche dopo la settima sconfitta in campionato della Fiorentina che arriva dopo quella in Conference al Franchi contro l'Aek Atene. Proprio dopo lo stop di giovedì Edin Dzeko, che leader lo è davvero, aveva usato parole non eleganti, ma eloquenti: «Facciamo cag … ma i tifosi devono darci sostegno»

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Alla frangia più tosta della Fiesole non sono andate giù. E ieri quello spicchio ha "invitato" i giocatori. Sono andati quasi tutti. Moise Kean era più defilato. Ma Dzeko non ha temuto. Sì è confrontato, cosa che potrebbe essere pure materiale utile per il procuratore federale Giuseppe Chiné perché "ai tesserati è vietato avere interlocuzioni con i sostenitori". Chiné aspetta la relazione. Potrebbe scattare una squalifica o una multa. 

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Dzeko ha preso in mano il loro megafono. Supportato da Luca Ranieri e Mandragora. Paolo Vanoli era con loro. Tutti insieme per 10 minuti. E alla fine il coro: «Noi vogliamo 11 leoni». In sala stampa Vanoli ha spiegato che una cosa del genere raramente gli era capitata: «Li ringrazio. Se abbiamo speranza c'è bisogno di loro. Edin si è preso carico della situazione». Poco dopo il capitano Ranieri, che si scambia col tecnico sulla scrivania, aggiunge: «Edin ha parlato da vero leader».

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