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Una crescita rimasta nei sogni. La proprietà deve interrogarsi su cosa non è andato

Confermarsi è sempre complicato, ma sono stati affrontate male le difficoltà di questa stagione nella costruzione del gruppo

La responsabilità delle illusioni mancate è come sempre da dividere, ma il secondo salto di qualità (dopo la prima affermazione da +22 punti) è sempre quello più difficile, soprattutto se mancano i giocatori capaci di fare la differenza.

Dopo tre anni dal suo arrivo la proprietà ha il dovere di porsi seriamente delle domande per capire che cosa non ha funzionato nel potenziamento del gruppo alla vigilia di una stagione così complicata (il doppio impegno per la Conference, lo stop per i mondiali: tutto ampiamente noto).

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Così scrive La Nazione. ASSETTO SOCIETARIO. Se ci sono limiti, vanno affrontati. La proprietà continua a considerare funzionale la struttura verticista compatta che si è data fin dal 2019. Alla quale si è aggiunto solo Burdisso, sulle cui potenzialità decisionali in fase di mercato pochi sono riusciti a farsi un’idea definitiva (LEGGI QUI IL FOCUS DI VI.IT).

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