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Un gradino alla volta: occasione per il riscatto. Turnover tra assenze e giocatori non al 100%

C'è la Juventus, continua il tour de force con gare ogni tre giorni. Con il mercato chiuso spazio solo al campo: Italiano spiega le scelte sul turnover

Il passato (da oggi) non conta. Chiacchiere, trattative, obiettivi veri o presunti, rimpianti.

Da oggi, e per un mese e mezzo, parlerà soltanto il campo. Chiuso il mercato, e con la fresca ferita di Udine sulla pelle, la Fiorentina ha una grandissima occasione per mettere il silenziatore alle mille voci e alle infinite polemiche che hanno caratterizzato l’ultima settimana.

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Al Franchi arriva la Juventus e, vincere, sarebbe la miglior cura possibile. Mica semplice, si dirà. Vero, ma del resto il salto di qualità passa anche da momenti come questo e da partite di questo livello. Così scrive il Corriere Fiorentino.

TURNOVER. Una gara ogni tre giorni, il livello che si alza, la gestione della rosa. E così si torna al maxi turnover che contro l’Udinese (come con l’Empoli) non ha pagato. «La gestione di queste settimane era rivolta al passaggio del turno in Conference — la spiegazione di Italianoe comunque io decido in base alle risposte che possono dare i giocatori».

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Il riferimento è alle critiche ricevute dopo la sconfitta di mercoledì e, in particolare, a calciatori come Jovic e Dodò (che vengono da mesi di inattività e non sono in grado di sostenere tanti impegni ravvicinati), agli infortuni (alla Dacia Arena mancavano Bonaventura, Duncan e Nico Gonzalez) e a chi come Sottil e Biraghi (dati dello staff alla mano) rischiava lo stop.

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