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Sei occasioni per la Fiorentina e nessuna rete, poi due gol per la Lazio

I viola creano e non segnano, ne approfitta la Lazio: poi alla lunga la squadra di Italiano si sgretola e lascia il campo tra i fischi

Sei occasioni, compresa una traversa, per la Fiorentina. Due gol segnati dalla Lazio. Se un marziano fosse atterrato all’intervallo al Franchi e gli avessero fatto rivedere il film del primo tempo, non ci avrebbe creduto. Di rado capita di vedere una tale differenza di gioco tradotta nel risultato contrario.

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Ma può succedere. Soprattutto se ti prendi il rischio con una squadra cinica e capace di non smarrire l’ordine tattico come la nuova Lazio. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. Italiano voleva bloccare l’uscita a destra dei biancocelesti, esercitando una pressione fortissima.

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Provedel costretto al lancio lungo. Mandragora avanzatissimo, in marcatura su Patric. Kouame a tamponare Lazzari, Biraghi incollato a Felipe e Igor come un’ombra, staccato dalla linea difensiva, su Milinkovic. La squadra di Sarri, soffocata nel suo binario di riferimento, non riusciva a giocare.

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Rischiando di essere infilata ogni volta in cui perdeva palla. Perché Kouame e Ikoné (troppo egoista) ripartivano a velocità folle. Jovic si è ritrovato subito due palloni buoni per sbloccarla. Poi è toccato a Ikoné.

La prima volta in cui la Lazio ha sfondato a sinistra, è passata in vantaggio

Zaccagni ha conquistato l’angolo e lo ha calciato preciso sulla testa di Vecino. L’uruguaiano è saltato tra Amrabat e Jovic, beffando Terracciano. Sarri l’aveva preferito a Luis Alberto. Scelta ripagata non solo dal gol. Mancava Cataldi e Marcos Antonio, braccato da Amrabat, è rimasto a lungo nascosto.

Milinkovic, invece, appena è stato mollato da Igor ha scodellato la palla con i giri giusti per Zaccagni: 0-2.


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