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Questione di cambi: Italiano allontana le nubi sul futuro. Un messaggio a Jovic e Cabral

Kouame centravanti, un modulo nuovo e una prestazione convincente. Così la Fiorentina riparte dopo la crisi di gioco e risultati

Una boccata d’ossigeno che può avere il sapore di svolta. La Fiorentina ha preso per le corna la crisi e dopo un mese di digiuno da tre punti è tornata a esultare, piegando con un gol per tempo un Verona troppo timido e incapace di entrare in partita.

Una vittoria per la prima volta convincente che ha contribuito non solo a regalare nuove certezze a Italiano (l’utilizzo di Barak sottopunta sarà un tema tattico sul quale insistere) ma soprattutto ad allontanare le prime nubi sul futuro del tecnico.

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Nessuno scenario fosco, stavolta. Visto che, tranne una fase di calo nella ripresa figlia dell’undicesima gara in 35 giorni, i viola hanno gestito al meglio tutta la partita. Resta da chiarire del tutto la scelta di portare Jovic in panchina (il serbo, è stato riferito a fine gara dal vice di Italiano Niccolini, non era al 100%) salvo poi chiedergli di entrare negli ultimi minuti e ricevere una risposta negativa, in virtù delle sue precarie condizioni.

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Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio.

NUOVA IDEA. Sette cambi di formazione rispetto alla debacle di Istanbul, con nuovo modulo: il 4-2-3-1 in fase di costruzione che ha dato più fantasia all'attacco permettendo a Ikoné e Kouame (schierato centravanti) di avere maggior spazio per liberare le proprie abilità da velocisti.
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Un segnale forte e chiaro in vista di quelle che da ottobre saranno le nuove gerarchie in attacco. La decisione di lasciare in panchina Cabral e Jovic farà rumore.


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