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Polverosi sul CdS – Con Pioli la Fiorentina cambia rotta. Arriva un ‘Campione d’Italia’

Con Pioli la Fiorentina cambia rotta. Arriva un ‘Campione d’Italia’. L’ultimo è stato Trapattoni: una scelta che sa di ambizione

Si sofferma sulla scelta di Stefano PioliAlberto Polverosi sul Corriere Dello Sport Stadio. Dicono che il tempestivo e per ora eccellente mercato della Fiorentina dipenda in buona parte dalla presenza di Stefano Pioli sulla panchina viola.

In realtà, il passaggio è precedente: se la Fiorentina sceglie Pioli, uno che ha già uno scudetto nel suo salotto, è perché ha davvero qualche ambizione, altrimenti si orienta su un giovane, come nelle ultime quattro stagioni.

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Col doppio ex (in campo e in panchina) non prendi solo un tecnico, ma un pacchetto intero e dentro quel pacchetto ci sono le ambizioni. Che poi vanno trasformate in gioco e risultati e questo dipenderà soprattutto da Pioli. Nel dopo-guerra sono sette gli allenatori che hanno portato in dote a Firenze almeno uno scudetto vinto altrove e due (Bernardini e Pesaola) hanno allenato la squadra anche dopo averla spinta alla conquista del campionato.

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Ma soprattutto sono venticinque anni che il club viola non presenta al Franchi un allenatore con uno scudetto già in bacheca. Pioli l’ha vinto (a sorpresa, vista la forza dell’Inter) nel 2021-22. Prima di lui c’era stato un pluriscudettato, Giovanni Trapattoni, due stagioni dal 1998 al 2000.

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E il primo campionato del Trap (che nella Juventus ha allenato anche Pioli...) è stato l’ultimo in cui la Fiorentina ha lottato per lo scudetto almeno per tutto il girone d’andata, tanto da vincere il titolo (pleonastico) di campione d’inverno: alla 20ª giornata era ancora in testa da sola, ma proprio quel giorno nello scontro diretto col Milan si fermò Batistuta e il giorno dopo Edmundo partì per il carnevale di Rio.

Fine dei sogni. Da allora, se si esclude la brevissima parentesi di Ottavio Bianchi nella terribile stagione 2001-02, quando l’ex allenatore del Napoli, ingaggiato da Cecchi Gori in qualità di dirigente, tornò in panchina per poche partite, la Fiorentina dei Della Valle e di Commisso ha puntato quasi sempre sui giovani e sulle scommesse, salvo cambiare idea durante alcune stagioni.

Unica eccezione il quinquennio di Prandelli che aveva già qualche campionato di Serie A alle spalle (e furono anni belli per i viola, calcioscommesse a parte). E’ un cambiamento di rotta. Conoscendo Pioli e la sua carriera non viene da pensare che abbia scelto Firenze solo per lo splendore di questa città.

Per un materiale tecnico come quello della Fiorentina, migliorato nelle ultime tre sessioni di mercato (in questa però dobbiamo ancora aspettare cosa accadrà con Kean e chi sarà l’eventuale sostituto), serviva un allenatore di spessore, uno che conosca a fondo il calcio italiano e Pioli in carriera ha allenato in Serie A per sedici stagioni, con Parma, Chievo, Bologna, ma anche con Lazio, Inter e Milan.

Stavolta la Fiorentina non inizia con una scommessa.


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