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Lazio, ora la forza è (anche) la difesa: è la meno battuta di A. Sorpresa Patric

Non solo un attacco in gran forma, anche la difesa è tra i punti di forza di questa Lazio. Arriverà al Franchi come squadra meno battuta del campionato

Dal collettivo, al singolo. La Lazio si presenterà questa sera al Franchi di Firenze avendo la miglior difesa del campionato: i biancocelesti non incassavano appena 5 gol nelle prime 8 partite giocate in serie A dalla stagione 2001-02 (all’epoca c’erano, fra gli altri, Nesta e Stam), e, dopo le due reti incassate dall’Atalanta a Udine, è, seppur con una gara in meno alle spalle, la squadra ad aver subìto meno reti in A (proprio insieme a quella bergamasca).

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Così scrive il Corriere di Roma. Strano a dirsi, considerando che per anni il problema della Lazio era proprio la fase difensiva. Sarri più volte, fin dalla scorsa stagione, ha spiegato quanto per lui fosse importante che la squadra trovasse il giusto equilibrio (al punto da sacrificare spesso Luis Alberto in panchina).

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Il lavoro è stato lungo, ma alla fine il tecnico ha ottenuto la solidità tanto desiderata. Il miglioramento del collettivo ha permesso anche a Patric di crescere. Lo spagnolo è l’unico, dell’intero reparto difensivo (portiere compreso) ad aver giocato tutte e otto le prime giornate di campionato da titolare.

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Non solo: ha giocato più lui (663 minuti su 720), che non Romagnoli (565), Casale (146) e Gila (65). Considerando che nel 2018 Patric venne escluso dalla lista Uefa perché poco considerato (lui se ne lamentò anche sui social con un post «sono umile ma non stupido») e che a gennaio, se non fosse stato per il veto di Sarri, sarebbe stato ceduto (aveva un accordo con il Valencia), è evidente quanto sia cresciuto e quanto abbia lavorato su se stesso.

Errori pacchiani come quelli che permisero a El Shaarawy (nel derby che costò a Pioli la panchina nel 2015) e a Laxalt (in una partita col Genoa del 2018) di segnare di testa (non il loro punto di forza) non li commette più. Anche i tifosi, perfino quelli che più lo criticavano, gli hanno sempre riconosciuto grande impegno.

Partendo dal collettivo Sarri è riuscito a mettere anche i singoli nelle condizioni di rendere al meglio.


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