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Jovic come Vlahovic: Italiano ci prova. Serve Luka per risolvere il mal di gol

La Fiorentina non segna da 4 partite e mezzo, oggi contro la Juventus tornerà il serbo ex Real dal 1'. Per il tecnico può fare come Dusan a livello realizzativo

Ha un idea in “serbo”. Ovvero far diventare Jovic il nuovo Vlahovic, scrive La Gazzetta dello Sport. Perso contro una squadra bianconera, l’Udinese, Italiano vuol vincere con l’altra ovvero la Juventus. Per farlo serve segnare e per segnare serve Jovic, panchinato mercoledì scorso ad Udine più per questioni fisiche che per motivazioni tecniche.

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«Per me può ripetere quanto ha fatto Vlahovic lo scorso anno. Tocca a noi con il lavoro far rendere i nostri centravanti di più dal punto di vista realizzativo come successo con Dusan la passata stagione», le parole di Italiano.

RIVALI-COMPAGNI. Investitura niente male per l’ex Real considerati i 17 gol segnati dall’attuale centravanti della Juventus in maglia viola nella prima parte della scorsa stagione. Vlahovic e Jovic saranno verosimilmente compagni nel Mondiale in Qatar programmato tra pochi mesi, difendendo i colori della Serbia.

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Oggi pomeriggio saranno invece avversari nella speranza, viola, che uno possa davvero essere il successore dell’altro come profetizzato da Italiano. GOL CERCASI. Dopo aver esultato cinque volte nella prima partita e mezzo, con tre reti alla Cremonese e due nel primo tempo con il Twente, il reparto offensivo viola si è inceppato di brutto.

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Dalla scivolata di Cabral, gesto del raddoppio gigliato nell’andata contro gli olandesi, sono infatti passate oltre quattro partite e mezzo senza che la Fiorentina sia stata capace di segnare nuovamente. E se i due 0-0 contro Twente e Napoli sono stati festeggiati come successi considerato il passaggio ai gironi e la grande prova contro la formazione di Spalletti, quello di Empoli ha lasciato l’amaro in bocca.

Arrivando alla sconfitta di misura di Udine che ha fatto sibilare a fine partita un «Sono un po’ preoccupato per l’assenza di gol» persino ad Italiano. Ieri il tecnico ha nuovamente mostrato il petto impennando l’orgoglio. Facendo capire che il problema restano alcune scelte discutibili negli ultimi venti metri.


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