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Italia, a Mancini mancano gli esterni. Il ct pensa al cambio modulo

Ballottaggio con il 4-3-3: senza Pellegrini, Chiesa e Berardi servono nuove soluzioni

Non è detto che il 4-3-3 azzurro, immutabile dal debutto con l’Arabia Saudita nel maggio 2018, abbia le ore contate. Resta ancora la stella polare tattica del ciclo Mancini. L’unica eccezione — il 4-2-4 sconfitto in Portogallo quattro anni fa esatti — è finito subito in soffitta.

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Ma per la prima volta in quattro anni e cinquantatré partite si parla d’altro. Di un 3-5-2 provato e riprovato in questi giorni a Coverciano in parallelo con il sistema “titolare”. Scrive La Gazzetta dello Sport.

Esterni e prevedibilità

Più di un’ipotesi, quindi. Un’alternativa tattica, obbligata sicuramente dalla mancanza degli esterni (Chiesa, Berardi, Politano, Pellegrini, per non dire Zaniolo e Insigne), ma alla quale il c.t. negli ultimi tempi aveva fatto più di un pensierino.

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Perché non si può negare che il 4-3-3 manciniano da un po’ abbia perso le fila del discorso, sia diventato prevedibile. Anche la chiamata di un attaccante duttile come Gabbiadini (al posto di Politano) lascia intendere che Mancini voglia tenersi aperte entrambe le soluzioni tattiche alternate ancora nell’allenamento di ieri pomeriggio.

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Momento no

Non è semplice maquillage, ma neanche uno stravolgimento del credo manciniano. In fondo il 4-3-3 viene declinato in campo in un 3-2-5 molto offensivo. Si perde un esterno d’attacco in cambio di un centrale difensivo. Ma è forse il momento più complicato del ciclo Mancini e servono sicurezze.

La spinta iniziale e l’entusiasmo si sono un po’ esauriti. Il c.t., sentendosi “tradito” da alcuni comportamenti, ha “tagliato” senza problemi gente come Lazzari, Sensi e Zaccagni che aveva preferito lasciare il club all’azzurro.

Altre soluzioni

Però abbiamo fretta. L’ultimo posto in Nations significherebbe scendere in Serie B e ritrovarsi con partite molto meno spettacolari e “allenanti”. Anche le amichevoli con Albania e Austria saranno utili. Non è escluso che, con il rientro di giocatori fondamentali, Spinazzola, Verratti, Pellegrini, Chiesa, Zaniolo e Locatelli, vengano in mente nuove idee tattiche.


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