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Fiorentina in crisi: ci si interroghi su tenuta psicologica e gioco

L'analisi della Gazzetta dello Sport: 6 punti dopo 6 giornate, il 4-3-3 con centrocampo statico e attacco sterile non funziona

Felice è l’interregno del Bologna, tra Mihajlovic e Thiago Motta: Luca Vigiani, eroe per un giorno, batte la 'sua' Fiorentina. Questa Viola sgonfiata invece deve cominciare a interrogarsi sulla tenuta psicologica e, anche, sul gioco.

Sei punti in 6 partite e una sola vittoria sono davvero poca cosa rispetto al potenziale. Il bilancio dei gol poi è impietoso, considerando il gioco tutto offensivo di Italiano: 5 fatti e 6 subiti. Spesso e volentieri per indecisioni difensive.

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Urgono soluzioni anche in vista della sfida di Conference, forse già decisiva, contro ilBasaksehir. Così scrive La Gazzetta dello Sport. LA CHIAVE. La Fiorentina ha fatto un po’ tutto da sola, ha pure subito il secondo gol viziato da una fallo diKasius su Martinez Quarta che né Orsato né il Var hanno deciso di punire.

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Ma il Bologna ha meritato questa vittoria ed è giusto sottolineare i meriti del giovane tecnico. E’ stato fortunato? Sì. Ha sfruttato gli errori viola? Sì. Forse li ha cercati. In 4 giorni ha capito che poteva modificare solo l‘atteggiamento: dunque umiltà, grinta, più ordine in campo e una marcatura uomo conto uomo (la novità) alla ricerca della ripartenza giusta, anche alta, per cogliere l’attimo o, appunto, magari uno svarione di una squadra usa a commetterli.

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ORA DI CAMBIARE. Per la Fiorentina, che deve registrare anche il serio infortunio di Dodò, è crisi. Italiano ha il 4-3-3 come dogma ma se il centrocampo è troppo statico con Barak (deve ancora entrare nei meccanismi del gioco) e Bonaventura e l’attacco è sterile, il sistema non funziona.

Se trova squadre dall’atteggiamento chiuso e aggressivo come il Bologna, fatica. Non a caso le sue gare migliori le ha fatte con Napoli e Juve. Urgono alternative.


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