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Ex viola, Flachi torna al gol 13 anni dopo l'ultima volta: "Senso di rivincita e passione"

A 47 anni Flachi è tornato a segnare, con la maglia della Praese nella Promozione a Genova. La Fiorentina? "Non vorrei che i giocatori si siano rilassati dopo la conquista dell’Europa"

E' tornato al gol nell'ultimo weekend l'ex viola Francesco Flachi, 13 anni dopo l'ultima volta, quando da subentrante 8 minuti di gioco gli bastarono per regalare la vittoria al Brescia (allenato da Iachini) contro il Modena.

Fu la sua ultima partita prima di una lunghissima squalifica. Un pallone vagante dentro l’area, lo stop e il sinistro più rapido degli avversari: un gol pesante, segnato per la Praese, club che milita in Promozione genovese, che oltre a valere il pareggio permette ai suoi compagni di restare in cima alla classifica, e dopo il quale ha sfiorato anche il bis con una spettacolare rovesciata finita fuori di poco.

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Così scrive il Corriere Fiorentino. IL COMMENTO. «Cambiano gli scenari, ma le emozioni sono sempre le stesse — racconta Flachi — sono felice soprattutto per i miei compagni perché mi trattano come un re. Con loro mi sento perfino in difetto per tutto il bene e l’affetto che mi stanno dando.

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In questa società ho l’opportunità di allenare anche le squadre giovanili, oltre a tre allenamenti alla settimana, e mi trovo benissimo anche perché tanta gente mi vuole bene. In più siamo un’ottima squadra, non a caso venivamo da tre vittorie, peccato perché domenica abbiamo sbagliato l’approccio e siamo andati sotto.

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Siamo stati bravi a crederci e raddrizzare il risultato perché non era scontato. Il gol? Ho avuto la fortuna di ritrovarmi questo pallone a portata di tiro, poi sono stato più rapido degli altri, di certo l’entusiasmo mi aiuta a non sentire troppo la fatica».

VIOLA. Alla GazzettaFlachi ha parlato anche di Fiorentina. «Servirebbe anche ai viola qualcuno che segni? La battuta ci sta, purtroppo non è fattibile. Non so perché la Viola stia andando così, è difficile riconfermarsi. Non vorrei che i giocatori si siano rilassati dopo la conquista dell’Europa.

Non è più la Viola dell’anno scorso, è senza quella cattiveria e quel gioco che ha messo in difficoltà anche le squadre importanti». PASSIONE E RIVINCITA. «Perché gioco ancora? Un po’ di tutto questo: la passione, la sfida con me stesso.

Ho commesso quell’errore e voglio dimostrare che se cadi puoi risalire. C’è anche un po’ di cattiveria per ciò che ho subito, di rivincita per come mi hanno trattato».


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