Ex ds Nottingham: "Kean? Non starei tranquillo. Palace o Nottingham, per la Fiorentina cambia poco"

Filippo Giraldi, ex direttore sportivo del club inglese: "Sia il Palace che il Nottingham sono squadre forti. Lindelof? L'unica incognita è fisica"

Filippo Giraldi, ex direttore sportivo del Nottingham Forest, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno. Queste le sue dichiarazioni: "Kean? Non starei tranquillo. Le squadre di Premier si comportano diversamente l'una dall'altra: ci sono squadre a cui piace programmare e agire in anticipo, come il City, ci sono altre squadre che invece aspettano di capire se ci sono buone opportunità per poi andare sul mercato.

Movimenti ci sono stati, soprattutto interni. Lo United ne ha fatto uno importante prendendo Cunha dal Wolverhampton per quasi 60 milioni. Per quanto riguarda Kean, domani sera termina la possibilità che la Fiorentina non decida, da domani sera in poi la decisione deve essere condivisa tra società e calciatore e questo è sempre meglio.

Sicuramente se non succede niente entro domani sera è un buon segnale per la società". SENZA CLAUSOLA CAMBIA IL GIUSTO PER LO UNITED. "Dal punto di vista economico non cambia niente, il problema della clausola è relativo per i club inglesi.

Da quello che so, credo che l'obiettivo numero uno dello United sia Mbeumo, calciatore del Brentford che ha caratteristiche completamente diverse da Kean. Inoltre hanno in rosa Zirkzee, Hojlund, hanno preso Cunha, l'anno scorso giocavano con due trequartisti e una punta.

Credo che quest'anno vorranno cambiare qualcosa. La clausola per lo United non è un problema: se vogliono il giocatore si mettono a trattare con la Fiorentina e 5-6-7 milioni in più non sono un problema. Semmai, il fatto che in una trattativa privata si possano discutere termini di pagamento più o meno lunghi può determinare in un senso o nell'altro la trattativa".

NOTTINGHAM FOREST E CRYSTAL PALACE. "Credo che il Palace possa aver passato una deadline entro il quale una modifica societaria non era contemplata. So che il Palace ha appellato la decisione, quindi non è ancora finita. Per la Fiorentina cambia poco: sia il Palace che il Nottingham sono squadre forti, da rispettare.

Il Palace arriva a giocare la Conference dopo aver battuto il City in finale di FA Cup, perciò è tutt'altro che facile da battere. Davanti ha grande fisicità. Oggi il Nottingham ha un qualcosa in più, ma il Palace è una squadra temibile.

Certo, guardando alle squadre qualificate in Conference viene da pensare che la Fiorentina possa arrivare in fondo e speriamo possa essere l'anno buono". DE GEA. "Penso sia stato il miglior portiere della Serie A. Non me l'aspettavo.

Che il portiere sia di livello mondiale non ci sono dubbi, in Inghilterra negli ultimi due anni aveva un po' sofferto nella copertura dell'area di rigore: lì sono molto più richieste le uscite, i contatti, i duelli aerei. Si fischia meno e c'è una fisicità diversa e su quello aveva avuto qualche esitazione.

In porta invece è sempre stato un top mondiale, altrimenti non stava così tanti anni alla United. Mi ha sorpreso non la sua performance, ma la velocità con la quale è tornato al top dopo un anno di inattività". LINDELOF. "L'unica incognita su Lindelof è quella fisica: ha sofferto tanti problemi da questo punto di vista negli ultimi anni.

E' un giocatore nel pieno della maturità, quest'anno ha giocato poco, però in semifinale di Europa League ha giocato titolare sia all'andata che al ritorno. Però è un po' uscito dalle rotazioni. Per me più che il singolo conta come costruisci il reparto: se pensi di giocare con Comuzzo, un giocatore come Lindelof va benissimo.

Se pensi di giocare con Lindelof e Pablo Marì la situazione è diversa".