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Cabral acquistato in fretta e furia: ma Italiano voleva una punta diversa (Milik)

Il brasiliano è stato acquistato in fretta e furia a peso d'oro per sostituire Vlahovic: ora è finito nel dimenticatoio di mister Italiano

Prendete Cabral. Non gioca titolare dal 15 settembre quando, contro il Basaksehir, fu comunque sostituito dopo 45, inguardabili minuti. E da quel momento ha perso anche il titolo di «centravanti di coppa». Fino ad allora infatti, l’alternanza era stata scientifica: lui in Conference, e Jovic in campionato.

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Poi, qualcosa è cambiato. Scrive il Corriere Fiorentino. La crescita di Kouame, ma anche e soprattutto il fatto che il mister si sia convinto che solo l’esplosione dell’ex Real Madrid avrebbe potuto dare alla stagione dei viola un’altra prospettiva.

E così si è arrivati a giovedì, e a quei 7, tristissimi minuti. Eppure, Italiano, gliene ha date di occasioni. L’ha fatto giocare dall’inizio nei due playoff col Twente, nelle prime due gare del girone e nella trasferta di Udine.

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Totale: 363’, e un gol. Un rendimento disastroso. In linea con quello tenuto fin dal momento del suo arrivo a Firenze.

Acquistato in fretta e furia e catapultato in un campionato totalmente diverso da quello a cui era abituato

Cabral si è trovato fin da subito a fare i conti con la (pesantissima) eredità di Vlahovic. E con quei 15 milioni spesi dalla società che, pian piano, son diventati una condanna. Il problema è che il club ha deciso di portarlo in viola nonostante il parere del mister non fosse, diciamo così, particolarmente entusiasta.

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Anzi. Nella sua testa infatti, il centravanti deve avere caratteristiche di fatto opposte a quelle del brasiliano. Deve avere piedi buoni e visione di gioco, capacità di lettura e di dialogo. Uno come Milik, per capirsi. Da sempre sua primissima scelta.


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