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Italiano mastica amaro per la sconfitta, ma disinnesca subito la polemica su Jovic

Il tecnico viola apparso estremamente amareggiato dopo la sconfitta contro l'Inter arrivata all'ultimo secondo di gara

Vincenzo Italiano e mastica amaro perché al pareggio ci aveva fatto la bocca. Soprattutto dopo averla rimessa in piedi, dopo un inizio così disastroso. Brava la Fiorentina a riprenderla e lui a cambiare atteggiamento (tattico).

Rinunciando al classico cambio ’punta per punta’, scegliendo un assetto più offensivo, con Jovic alle spalle di Cabral, e due esterni veloci a supporto. Scrive La Nazione. Mastica amaro, dicevamo, e non fa niente per nasconderlo: «E’ una sconfitta immeritata - dice rispondendo a una domanda – Era come averla vinta dopo aver ribaltato la partita nel 3-3.

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Era un premio per i ragazzi questo pareggio. Sinceramente non so neanche cosa dire». Meglio, se dovesse eventualmente prendersela con Valeri, arbitro della partita, che ha condizionato con le sue scelte il risultato finale. Italiano non lo tira in ballo mai, ma si capisce bene che sia irritato per la prestazione della sua difesa.

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Ma anche per quella del direttore di gara: «Penso all’ennesimo dubbio su gol subito – conferma –, c’è un fallo a favore nostro non fischiato. Dzeko ha fatto fallo su Milenkovic, non è il primo fallo dubbio che ci fa perdere punti.

Subiamo troppi gol su palla nostra. Ci mettiamo del nostro nel perdere le partite. La cosa positiva è che hanno segnato tutti gli attaccanti ma perdiamo lucidità in difesa».

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La difesa, già

Un campanello d’allarme, ma il tecnico non si scompone: «Stiamo crescendo, anche in questa partita meritavamo qualcosa in più; però ogni palla perse concediamo azioni pericolose all’avversario». Quello che lo soddisfa di più sono le reti arrivate finalmente dagli attaccanti, attento anche a disinnescare potenziali polemiche.

Soprattutto per l’esultanza di Jovic che ha lasciato perplessi: «Credo che non fare gol per gli attaccanti è il male peggiore – chiarisce l’allenatore viola –. Luka è un ragazzo sensibile, voleva spaccare il mondo quando è arrivato, ora sta migliorando.

Mi auguro che questi gol, sia il suo che quello di Cabral, possano essere linfa».


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