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Viola, capita di Radu. Tanti tiri e una forza sulle ali, ma gestisce male la superiorità

La Fiorentina ha bisogno di un errore del portiere per portarsi a casa tre punti meritati. Ben 28 tiri totali contro la Cremonese

Stava per buttarla via. Poi un cross di Mandragora, al 5  di recupero del secondo tempo, unito al patatrac di Radu, ha ristabilito una giustizia tecnica alla partita, concedendo i tre punti alla Fiorentina. Che li ha pienamente meritati per quanto prodotto in fatto di occasioni da gol, ma che ha rischiato di lasciarne uno alla Cremonese per una gestione sbagliata del vantaggio numerico (espulso Escalante nel finale del primo tempo sul 2-1 per i viola), per il ritardo nei cambi di Italiano, per la mancanza di cattiveria, per gli errori della difesa (Milenkovic escluso) e anche, e soprattutto, per le straordinarie parate di Radu, proprio l’uomo della sconfitta.

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Così scrive il Corriere dello Sport - Stadio.

SUPERIORI. Ma se una squadra è capace di arrivare al tiro per 28 volte in 102 minuti (recuperi compresi) e riesce a vincere solo grazie a quel pateracchio finale qualche domanda deve farsela.

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 Al tempo stesso però può rallegrarsi per gli aspetti positivi, che non sono mancati sul fronte viola, anzi. Le ali, ecco la forza della Fiorentina. L’inatteso, ma provvidenziale, Kouamé a destra, l’imprendibile Sottil a sinistra.

Per un’ora hanno messo in croce la difesa della Cremonese, troppo più veloci, più tecnici, in assoluto più forti dei loro diretti rivali Bianchetti (mai visto Sottil) e Vasquez (stessa storia con Kouamé). I due gol che hanno portato i viola in vantaggio alla fine del primo tempo sono nati democraticamente uno di qua (assist di Kouamé per Bonaventura) e uno di là (assist di Sottil per Jovic).

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Se sui lati la differenza è stata fin troppo evidente, anche al centro la Cremonese è stata costretta a inchinarsi alla maggiore qualità dei viola che arrivavano abbastanza facilmente al tiro.


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