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Restyling Franchi, avanti tutta: ma restano i dubbi della Fiorentina

Ieri un ulteriore passaggio per un progetto che il Comune sta portando avanti speditamente. Restano invece i dubbi della Fiorentina

Stadio Franchi, avanti tutta. Stavolta, dopo la vittoria nel concorso internazionale dello studio Arup a marzo arrivata dopo una lunga selezione, a dare il nuovo (e forse definitivo) placet sul progetto di ristrutturazione dell’impianto di Campo di Marte ci hanno pensato i fiorentini stessi, convocati in un’assemblea pubblica presso il Mandela Forum di Firenze.

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Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. Una piazza aperta - alla quale hanno aderito circa 400 persone - suddivisa in più tavoli a seconda dei temi da trattare (nuova linea tranviaria, parcheggi e mobilità) per spiegare dettagli e tempistiche non solo della nuova vita che riguarderà il catino voluto da Nervi a inizio anni 30 ma anche del percorso di riqualificazione.

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Che coinvolgerà l’intero quartiere attorno allo stadio. Per una spesa totale di 450 milioni di euro (circa un terzo dei quali riguarderà il Franchi). A sostenere i costi, come noto, ci sarà una parte dei fondi previsti dal PNRR (95 milioni).

Più un altro bonus di 55 milioni in arrivo dal fondo del Ministero dell’Interno per i piani integrati metropolitani. Il tutto a una sola condizione: terminare i lavori entro il 2026.

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DUBBI VIOLA.

Una corsa contro il tempo che se da un lato ha avuto riscontri positivi da parte dei sostenitori viola (all’evento erano presenti le associazioni del tifo), dall’altro non ha ancora sciolto i dubbi della Fiorentina. La quale ieri, tramite un’intervista del dg Barone a La Nazione, ha evidenziato alcune criticità rimaste in sospeso: «Non sappiamo i dettagli del progetto per poterci esprimere e nemmeno dove andremo a giocare durante i lavori, a quanto ci affitteranno lo stadio e per quanto tempo».

Questioni annose che già in passato il presidente Commisso aveva sollevato. E su cui, evidentemente, non sono stati fatti passi in avanti. La sensazione è che, abbandonato il progetto di realizzare uno stadio nuovo a Campi Bisenzio, la proprietà americana sia rimasta scottata dalle lungaggini burocratiche italiane (sentimento acuito dai ritardi che stanno riguardando il Viola Park).

E dunque, al momento, il disegno di ristrutturazione del Franchi portato avanti dal Comune non sta scaldando più di tanto il cuore di mister Mediacom. Anche perché, oltre alle incongruenze evidenziate dalla società, non sono ancora chiari gli introiti dalle attività commerciali che sorgerebbero attorno all’impianto.

E per realizzare le quali servirebbe l’investimento di un privato (che ad oggi non c’è e che Palazzo Vecchio spera di trovare proprio in Commisso). Tutto in alto mare, dunque. Almeno per quanto riguarda il punto di vista del club.


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