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Ranieri e Mandragora trascinano la squadra e si godono la rinascita con Palladino

I due giocatori viola stanno vivendo la loro migliore stagione sulle rive dell’Arno e ora trascinano l’intero gruppo

Sono i nuovi leader della Fiorentina anche se vestono la maglia viola ormai da tre stagioni, ma soprattutto sono entrambi l’esempio di come con il lavoro si possa raggiungere qualsiasi obiettivo, sintetizza il Corriere Fiorentino.

Luca Ranieri e Rolando Mandragora sono l’emblema di una squadra che non si arrende mai, nemmeno a Siviglia dove il gol del capitano nasce proprio da un’intuizione del centrocampista. “Vai avanti, provaci” ha suggerito Mandragora a Ranieri prima del lancio che ha messo Gosens in condizione di fornire l’assist decisivo al capitano. RANIERI.

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La storia di Ranieri alla Fiorentina è di quelle da portare a esempio quando si tira in ballo dedizione e spirito di sacrificio, fin dall’estate del 2022 quando si ritrovò fuori dai convocati per il ritiro di Moena. Di lui che rientrava dal prestito alla Salernitana pareva che la Fiorentina allora allenata da Italiano potesse fare a meno, salvo poi ritrovarsi in gruppo per via delle liste che obbligarono la società a trattenerlo.

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Da allora Ranieri ha scalato tutte le gerarchie, diventando prima titolare, poi capitano e infine vero e proprio talismano della difesa a tre collezionando ben 44 presenze stagionali. Certo, domani a Roma sarà fuori per squalifica, e per questo lascerà la fascia proprio a Mandragora, ma giovedì prossimo sarà il primo a cercare di rimontare il gol di svantaggio maturato in Spagna. MANDRAGORA.

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Un’escalation simile a quella che ha visto protagonista Mandragora, un altro che in questa stagione si ritrova a sognare una chiamata in Nazionale a suon di prestazioni e gol. A Siviglia ha sfiorato il nono centro in stagione, ma intanto la rovesciata valsa il raddoppio nell’ultima partita di campionato, è l’immagine di un altro senatore del gruppo cresciuto a dismisura e diventato imprescindibile.

Uscito dalla scomoda ombra del partente Torreira, nella sua prima stagione in viola, il mediano napoletano non è più un gregario, almeno per Palladino, e come nel caso di Ranieri la sua presenza è diventata una costante. Con 8 gol e 5 assist in 38 presenze tra campionato e coppa Mandragora è il secondo marcatore della Fiorentina, insieme a Gudmundsson, e la sua maglia da titolare non è in discussione nemmeno a Roma.

CANCELLARE IL PASSATO. Se entrambi sono reduci dalle sconfitte nelle tre finali fin qui disputate è soprattutto Mandragora a cercare una rivincita personale su quel tiro largo che, contro il West Ham, avrebbe potuto cambiare il destino della Fiorentina.

Un episodio che il centrocampista ora vorrebbe cancellare magari con un gol contro il Betis giovedì al Franchi. Perché in questa Fiorentina anche la classe operaia è finita in paradiso.


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