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Poesio sul Corriere Fiorentino: "Presto per fare processi. Tutto è ancora aperto"

La stagione della Fiorentina non è troppo diversa dalle ultime, ma allora perché stavolta sembra essere diverso?

I processi sono iniziati giovedì intorno alla mezzanotte, dopo gli sconfortanti 120 minuti contro il Betis, scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino. Sul banco degli imputati, eletto dal risentimento popolare a principale se non unico responsabile, Raffaele Palladino.

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Tra le accuse che raccolgono maggiori consensi in città quella di «non essere riuscito a dare un gioco», di «essere inesperto» e inadatto a una piazza importante come Firenze. Eppure la stagione non è ancora finita e la Fiorentina anche alla luce dei risultati di questo fine settimana resta in corsa per un posto in Europa.

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E soprattutto occupa la stessa posizione delle ultime quattro stagioni (compresa questa) che, senza particolari circostanze come l’allargamento dei posti disponibili, avrebbe già in passato tenuto fuori dall’Europa il club di Commisso.

Niente di non visto insomma, compresa l’ormai puntuale cocente delusione primaverile in Conference. Stavolta è avvenuto in semifinale ma almeno, per dirla con un po’ di amaro disincanto fiorentino, «ci siamo evitati di perdere la terza finale di seguito».

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E allora perché stavolta sembra essere diverso? Davvero la rosa di questa Fiorentina è così superiore a quelle delle precedenti e, soprattutto (vedi Kean arrivato tra lo scetticismo generale e con zero gol all’attivo nell’ultima stagione) lo era già sulla carta quando Palladino l’ha presa in mano?

Oppure come nei casi di Mandragora, Dodò e Ranieri il cosidetto «non gioco» di questa Fiorentina ha finito per esaltare di più i singoli di quanto avveniva in passato? La sensazione è che questo confronto sul come arrivare allo stesso obiettivo prendendo strade diverse, non porti a molto.

[...] Le tre partite che restano alla fine del campionato appaiono decisive non solo per il piazzamento finale, ma anche per evitare quel ridimensionamento che, non è da escludere, il club potrebbe scegliere di fare. La gara di oggi pomeriggio col Venezia non appare però delle più semplici nonostante l’enorme divario tecnico e di classifica.

I veneti dopo la vittoria dell’Empoli giocheranno come una finale una partita che ha il sapore dell’ultima spiaggia. La Fiorentina incerottata e intristita dovrà cercare di andare oltre la frustrazione e trovare le energie per ripartire, come già avvenuto molte volte in questa stagione.

L’impressione è che in questo lunghissimo sprint un po’ tutte le contendenti a un posto in Europa stiano iniziando a boccheggiare. Una serie di vittorie potrebbe rimettere tutto in discussione. Anche, e soprattutto, i processi di popolo.


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