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Il muro Empoli resiste, ma la Fiorentina è spuntata

Partita scandente dal punto di vista tecnico. Appena quattro tiri in porta per la Fiorentina nel derby toscano

Questo derby toscano non passerà alla storia, scrive la Gazzetta dello Sport, visto che ha messo a confronto due squadre alla ricerca: l’Empoli della sua nuova identità, la Fiorentina della qualificazione alla fase a gironi di Conference League.

Dalle rispettive preoccupazioni è venuta fuori una partita scadente dal punto di vista tecnico, vuota anche per quanto riguarda le emozioni. A movimentarla ci hanno pensato gli arbitri: il primo, Marchetti, si è infortunato a inizio ripresa; la riserva, Sacchi, poco dopo essere entrato si è fatto convincere dal Var Mazzoleni a rivedere al monitor un fallo in campo aperto di Luperto su Jovic, che lui aveva valutato da giallo.

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L'espulsione da ultimo uomo lascia seri dubbi. Pensando al ritorno di giovedì con il Twente, Italiano ha cambiato nove titolari rispetto all’andata e cinque rispetto al debutto di campionato con la Cremonese. Ma il turnover non basta a spiegare la scarsissima produzione offensiva: appena due tiri nello specchio, uno solo pericoloso, quando Ikonè, servito da Terzic, ha fallito il tocco anche a causa dell’ottimo intervento di Vicario.

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La Viola ha schierato i quattro nuovi acquisti Gollini, Dodo, Mandragora e Jovic. Il terzino è stato sollecitato in coppia con Ikonè. Quarta lanciava spesso sulla destra, in un’azione evidentemente provata in allenamento perché eseguita tante volte.

Ma sia Dodo sia Ikonè, seppure intraprendenti, hanno sempre fallito la rifinitura o la scelta. Così Jovic, la cui condizione atletica resta problematica, non ha creato problemi agli avversari. Nella ripresa Italiano ha fatto entrare Sottil, Gonzalez e Cabral, ma non c’è mai stato un guizzo interessante o un’azione avvolgente.

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La Fiorentina ha costruito poco perché nessuno provava a bucare il muro dell’Empoli con un movimento senza palla. Nel finale, giocato a una porta sola, sono arrivate appena due mezze occasioni con i tiri di Duncan e Mandragora.

Giovedì a Enschede la squadra sarà diversa, ma dovranno essere diversi anche idee e tempi di esecuzione. Avanti con i giovani L’Empoli ha conquistato un punto prezioso e probabilmente trarrà fiducia dal modo in cui è arrivato.

In inferiorità numerica la squadra ha saputo sacrificarsi chiudendo gli spazi con ordine. Zanetti si porta a casa anche il rimpianto per la clamorosa occasione sprecata da Destro alla fine del primo tempo: un colpo di testa molto semplice su cross di Parisi, ma la palla è finita fuori.

E anche a inizio ripresa il centravanti ha ciccato una comoda conclusione di sinistro. Sono state, però, le uniche due volte in cui l’Empoli si è fatto vivo in avanti. La squadra non ha ancora meccanizzato le richieste del nuovo allenatore ed è molto meno fluida e verticale rispetto alla scorsa stagione.

Marin sta cercando di capire come si muovono Bajrami e le due punte, i terzini vengono sollecitati con minore continuità e la manovra è quindi prevedibile. Serve un po’ di tempo, anche perché i giovani bravi non mancano. Ieri, in un momento difficile, sono entrati Cambiaghi (2000), Satriano (2001) e De Winter (2002).

E sono stati bravi. Questo significa investire nei ragazzi.


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