×

Jovic, il consiglio dei senatori e il cambio di esultanza. Ora San Siro, un dolce ricordo

Ha deciso la sfida contro la Salernitana, poi è corso sotto la Fiesole, cambiando esultanza. Polemiche alle spalle, ora San Siro: ci ha già segnato con l'Eintracht

Entrato al minuto 77, Jovic ci ha messo solo quattro giri di lancette (più il brivido del Var) per far esplodere ancora una volta di gioia il Franchi. E così, in una notte, Luka si è ripreso tutto quello che gli era mancato negli ultimi giorni: gol (ma a quello già aveva abituato bene Firenze, portando a termine un ottobre quasi da record con cinque reti all'attivo), fiducia da parte del tecnico e, soprattutto, feeling con il tifo.

sponsored

Specie perché il serbo dopo il settimo sigillo in stagione ha scelto di esultare a sorpresa in un modo del tutto diverso rispetto al passato, recente e non solo. Abbandonando cioè quelle dita portate alle orecchie che avevano (erroneamente) fatto pensare a un gesto polemico nelle sfide con Basaksehir e prima ancora Inter (ma quella volta c’era stata pure la mimica delle “mani parlanti” a far discutere) e concedendosi una più spontanea corsa ai piedi della Curva Fiesole.

sponsored

Il tutto condito dalle braccia aperte a mo’ di aeroplanino e la mano destra battuta sul cuore, laddove sulla maglia è presente lo stemma societario. Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. IL CONSIGLIO DEI SENATORI. Un suggerimento, quello di cambiare i festeggiamenti, arrivato dai senatori dallo spogliatoio, che pur conoscendo il passato di Jovic (abituato a esultare imitando Memphys Depay già all’Eintracht) hanno consigliato al numero 7 di evitare superflui fraintendimenti.

sponsored

E così è stato. UNA PERLA A SAN SIRO. Sembrano dunque lontane le polemiche legate non solo ai festeggiamenti in campo ma anche alle recenti frasi rilasciate ai media del suo Paese. Ora il nuovo obiettivo del serbo, che sarà tra i convocati del ct Stojkovic per il Mondiale, è quello di lasciare ancora il segno a San Siro, a tre anni e mezzo di distanza:l’ultima volta che Luka giocò al Meazza decise infatti con un gol al 6' la sfida di Europa League fra Inter ed Eintracht.

La voglia di stupire nello stesso stadio, mille e trecento giorni dopo e con un avversario diverso, è rimasta immutata.


Lascia un commento