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Italiano, i 20 giorni che sconvolsero la Fiorentina. La sua impronta per il cambio di passo

Dalle critiche al cambiamento, ora la Fiorentina si è ripresa. Obiettivo Milan, con fiducia e consapevolezza

La Fiorentina sta svoltando dopo due mesi complicati per rendimento e soprattutto risultati grazie a tre vittorie di fila in campionato, che diventano cinque considerando anche le due nel mezzo in Conference League: e se la squadra viola forse ha già svoltato, un bel po’ di meriti li ha Vincenzo Italiano, scrive Il Corriere dello Sport - Stadio.

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SCELTE MIRATE. Per primo ha “corretto” sé stesso, Italiano, rimettendo al posto giusto le scelte nell’alternanza ravvicinata che l’aveva portato a cambiare addirittura nove calciatori da una partita all’altra (trasferta di Empoli tra andata e ritorno col Twente nei playoff di Conference League) in un tentativo chiaro di preservare forze e freschezza dei suoi calciatori per l’appuntamento più importante d’inizio anno, in quella che però non era più rotazione bensì rivoluzione.

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Poi, cammin facendo, ha ritoccato la Fiorentina, l’ha modellata, ha gestito gli uomini in maniera differente, ha recuperato chi era indietro e ha dato fiducia praticamente a tutta la rosa (solo in Serie A ne ha impiegati 25).

E così che la Fiorentina ha iniziato la risalita in campionato e sistemato il girone di Coppa prendendosi almeno il secondo posto. CHIAVE DI TREQUARTI. Italiano, si diceva, ha molti meriti in questo cambio di passo della Fiorentina:ha chiamato la squadra alle proprie responsabilità, non ha esitato a fare qualche scelta “pesante”, ha rivisto le proprie convinzioni tattiche spesso troppo drastiche e univoche, ha usato il trequartista come grimaldello per risolvere il problema del gol, ha coinvolto tutti per dare un segnale preciso anche a chi pensava di avere il posto assicurato.

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Aggiustamenti più che altro, ma aggiustamenti che stanno diventando significativamente incisivi. Il 4-2-3-1 a volte solo abbozzato con il movimento di un centrocampista che andava in pressione sul portatore avversario è diventato modulo di riferimento dal Basaksehir (partita di ritorno) in poi.

Trequartista è stato spesso Bonaventura, ma anche Barak e Saponara, con quest’ultimo determinante subentrando. OBIETTIVO MILAN. Oltre a quello degli sprechi offensivi, c’è sempre un altro incubo, che è quello di subire gol praticamente alla prima occasione concessa e la partita di mercoledì sera è stata una riprova lampante, però la squadra viola sta trovando comunque il modo di andare oltre i propri limiti e la crescita atletica dei singoli è componente fondamentale.

Risultato? Fiducia e autoconsapevolezza sono tornate ai livelli migliori e la Fiorentina dopo domani va a San Siro convinta di aver le armi giuste per mettere privare a battere il Milan.


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