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Gonzalez, stesso guaio del dopo Inter. La Fiorentina pensava a cederlo, ora cambiano gli scenari?

L'esterno argentino dovrà recuperare dall'infortunio e ricucire con società e piazza. La Fiorentina valutava la cessione dopo il Mondiale, e ora?

Nemmeno il tempo di assimilare la beffa Mondiale a pochi giorni dal debutto in Qatar che Nico Gonzalez ieri mattina ha già messo piede a Firenze, scrive il Corriere dello Sport. Cappellino in testa, morale sotto i tacchi e poca voglia di parlare: questi gli ingredienti che connotavano il numero 22 viola, che oltre a dover rinunciare per un soffio a un torneo al quale aveva lavorato per quattro anni adesso dovrà fare i conti con altri tre problemi.

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3 PROBLEMI. Quello fisico, che lo terra fuori dai campi almeno un mese (il guaio che lo ha messo ko nell’ultimo allenamento con l’Argentina gli ha procurato una lesione di secondo grado al bicipite femorale della coscia sinistra, la stessa zona in cui Nico aveva avvertito dolore nei minuti iniziali di Fiorentina-Inter).

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Quello con la società, che per bocca sia del dg Barone che del tecnico Italiano lo ha “scaricato” palesando davanti alle telecamere un comportamento poco professionale nell’ultimo mese da parte dell’esterno. E infine quello con parte della piazza, che via social se l’è presa con il classe '98 per lo scarso apporto fornito in questa prima parte di stagione.

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RECUPERO. Logico, dunque, che adesso attorno a Gonzalez il clima sia doppiamentepesante. Sia perché, da ore, è già partito lo scaricabarile di responsabilità per il modo in cui è stato curato il calciatore prima della partenza per i Mondiali, sia perché tra soli otto giorni l’esterno si troverà davanti proprio quelle persone che lo hanno accusato in pubblico di scarsa professionalità.

Già oggi infatti (al più tardi domani) il giocatore è atteso al centro sportivo Astori per farsi visitare dallo staff medico dalla Fiorentina ed iniziare le terapie di recupero che, nella migliore delle ipotesi, gli permetteranno di tornare in campo a gennaio.

PIANI CAMBIATI? Se quella vissuta un anno fa poteva considerarsi la stagione della sua definitiva rinascita, soprattutto sotto l’aspetto fisico, con appena tre gare saltate (peraltro per colpa del Covid), quella attuale si è in fretta trasformata in un ennesimo calvario per Gonzalez, in linea in particolare con la seconda annata allo Stoccarda (2020/21).

Normale, dunque, che l’allerta in casa viola adesso sia altissima. E che anche i piani della Fiorentina (che aveva messo in preventivo l’ipotesi di cedere a gennaio il calciatore, a fronte di un ottimo Mondiale) adesso possano cambiare.

La scelta di mettere sul mercato un giocatore pagato come un diamante grezzo (27 milioni) ma rivelatosi fragile come uno Swarovski potrebbe rivelarsi controproducente in termini economici, nonostante l'esterno in questi mesi abbia fatto parlare di sé dentro e fuori dal campo (qualcuno, al centro sportivo, lo ha pure ribattezzato “Mowgli” per sintetizzare la scarsa attitudine al lavoro).

Il sospetto di portare a termine solo una clamorosa minusvalenza proprio un anno dopo la plusvalenza più ricca della storia della Fiorentina è ben radicato e il club al momento non pare più così convinto di voler correre questo rischio visto che oltretutto, a differenza del caso relativo al serbo, Gonzalez non ha nemmeno problemi legati al contratto, che scadrà nel 2026.

La prospettiva di vivere una seconda parte di stagione da (quasi) separato in casa, tuttavia, potrebbe essere l’elemento decisivo in un epilogo che resta ancora tutto da scrivere.


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