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Fiorentina, miracolo Europa: i vecchi difetti e la rimonta, scatta la festa a Udine

Partenza a rilento in Friuli, poi la rimonta in superiorità numerica sfruttando la spinta dall'Olimpico. Ci pensa ancora Kean

Chiudere bene davanti al proprio pubblico, vincere obbligatoriamente e sperare che seicentocinquanta chilometri a sud il Lecce battesse la Lazio all’Olimpico per prendersi sesto posto e Conference League 2025-2026: Udinese-Fiorentina era tutta qui e alla fine la festa è stata viola, di nuovo in Conference approfittando del ko biancoceleste e ringraziando Moise Kean, autore del gol decisivo.

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Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. LENTA. C’erano motivazioni differenti, il copione è stato quello che ci si aspettava: squadra di Palladino in possesso del gioco, squadra di Runjaic pronta a scattare in avanti sull’errore e/o negli spazi che si creavano.

E nel primo tempo ha avuto ragione il tecnico tedesco, anche perché la Fiorentina continuava a mostrare i difetti classici di una costruzione lenta e macchinosa, senza il ritmo necessario. Vantaggio bianconero con Lucca. La reazione viola fino all’intervallo?

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In due occasioni (grosse) avute da Kean, una sprecata con un destro fuori e l’altra con un colpo di testa troppo debole e troppo centrale. Semmai, i problemi per i friulani venivano dall’espulsione per doppia ammonizione di Bijol al minuto 39’.

LA RIMONTA. Sotto di un gol la Fiorentina, ma sotto anche la Lazio contro il Lecce che dava un’ulteriore spinta a Ranieri e compagni per metterci più verve e più dinamismo rispetto ai quarantacinque minuti iniziali. Detto, fatto.

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La partenza convinta produceva subito il pareggio di Fagioli. Gioiello per gioiello, quello di Comuzzo era un diamante purissimo: cross di Richardson dalla fascia, tacco di sinistro del centrale nato a venti chilometri da questo stadio e primo gol in Serie A che non dimenticherà mai.

Poi il pari di Kabasele dopo un rimpallo, fino al 2-3 di Kean con tiro deviato. Al triplice fischio tutti intorno alla panchina viola ad aspettare notizie dall’Olimpico. Che erano quelle attese facendo gioire i calciatori di Palladino e, con la squadra schierata lì sotto, anche i cinquecento tifosi viola: sarà Conference League per il quarto anno di fila.


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