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Dodo in ritardo: dal grande investimento alle difficoltà sulla fascia. Serve di più

La rincorsa per ritrovare il ritmo migliore, l'infortunio sul più bello. Poi la rincorsa senza la brillantezza necessaria: deve recuperare la condizione

Il primo a sperare che il 2023 sia l’anno della svolta è proprio lui. Il secondo Vincenzo Italiano. Perché Dodo rappresenta il vero investimento della società viola nello scorso mercato estivo. Dal 22 luglio ad oggi il percorso dell’ex Shakhtar è stato però ad ostacoli.

Ed il bicchiere è fin qui mezzo vuoto. Sette le partite saltate tra turnover e vari problemi fisici, prestazioni incolori alternate a qualcosa di meglio, nelle quali si sono viste ad occhio nudo le potenzialità. Il giudizio rimane sospeso, scrive La Nazione.

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LO STOP. Note le difficoltà, con Dodo fermo dallo scorso 11 dicembre, giorno in cui fu interrotto causa guerra il campionato ucraino. Il terzino brasiliano, fermo da mesi pur allenandosi da solo, ha provato a riprendere pian piano il ritmo dei compagni.

Ma quando ha cercato continuità, raramente l’ha trovata. Quando stava crescendo di condizione, propositivo sulla destra e più accorto in fase difensiva, si è fermato a Bologna con l'infortunio al polpaccio. E quando è tornato è sembrato meno brillante, fino al nuovo stop contro il Milan.

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RISTABILITO. Dodo è tornato in Brasile per le vacanze, ha recuperato tra famiglia ed amici, ed è tornato ristabilito al centro sportivo. In gruppo sin dalla ripresa di lunedì scorso, in amichevole contro l’Arezzo (ha giocato il secondo tempo) non ha brillato.

Ci sta, non è stato il solo, ma questo mese di dicembre per lui è decisivo. Sulle qualità tecniche di Dodo la Fiorentina non ha alcun dubbio. La speranza è che trovi continuità fisica e possa essere finalmente decisivo.

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