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Difesa e centrocampo in ritardo, serve una mezzala. Ma Jovic dà fiducia

La manovra va a tratti, Amrabat e Mandragora devono migliorare e la difesa traballa. Una settimana all'inizio del tour de force

Un punto per ripartire, un paio di speranze e parecchie cose da aggiustare. A una settimana dall’inizio del suo personale tour de force - sette partite in 20 giorni tra campionato e Conference League - la Fiorentina si scopre in ritardo.

Vincenzo Italiano deve stringere i tempi per portare la squadra a un livello di forma e a un gioco accettabile per le ambizioni stagionali, che sono alte visto il mercato che è stato fatto e che deve ancora completarsi con la ciliegina di una mezzala di qualità per alzare ancora di più il tasso tecnico.

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Questa è la prima speranza del tecnico: arrivare a Giovani Lo Celso o, in alternativa, a Nedim Bajrami. La seconda speranza è legata al rinnovo del contratto di Milenkovic. Ma più passa il tempo, più diventa una certezza, scrive La Gazzetta dello Sport.

GIOIA JOVIC. Il punto per ripartire invece ha un nome e un cognome: Luka Jovic, che si è sbloccato contro il Betis. Una gran notizia per Italiano, che in questo momento ha una squadra che fatica a trovare la via della rete, e per lo stesso serbo.

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La forma è ancora precaria, ma la testa comincia già a entrare a pieno regime. LE COSE DA SISTEMARE. C’è una difesa che anche con Milenkovic continua a ballare. Un centrocampo ancora da registrare. Amrabat, dopo la buona partenza, si è un po’ inceppato nella amichevoli con Galatasary e Betis.

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E Mandragora non è ancora entrato negli schemi. Il gioco ha funzionato solo a tratti. Le consolazioni di Italiano, oltre a Jovic, sono un Gonzalez in gran spolvero e un Dodô convincente. Anche Ikonè sta giocando bene. Se segnasse qualche volta però...


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