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Beltran con la testa: metà dei gol arrivati in gioco aereo. Non solo corsa e cuore

L'altezza non è il suo punto di forza, ma con la testa ci sa fare. L'argentino guiderà ancora l'attacco viola senza Kean

Provaci ancora Lucas. Oltre ai tre punti, dalla Sardegna la Fiorentina si è portata dietro un Beltran ritrovato davanti alla porta. Segnare resta il vero grande tarlo per l’argentino, straordinario quando si tratta di correre, pressare, dare tutto per la causa viola.

Depotenziato invece come il raggio d’azione lo porta negli ultimi venti metri: problema non da poco per chi indossa la maglia numero 9 sulle spalle anche se da attaccante puro l’ex River Plate ha giocato poco in stagione. Spesso trequartista, ogni tanto ala o centrocampista, raramente punta.

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Senza Kean trovare delle reti dagli altri diventa però indispensabile e a Cagliari la zuccata vincente è stata bella quanto importante, scrive La Repubblica. DI TESTA. La rete con il Cagliari, con uno stacco di testa davvero niente male, non è un caso.

Le ultime tre esultanze di Beltran sono infatti arrivate con altrettanti colpi di testa malgrado l’altezza non sia un punto di forza. Prima della Sardegna, incornata vincente ad Atene con il Panathinaikos e a Roma con la Lazio.

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La metà dei suoi gol sono quindi arrivati così, grazie ai traversoni di Dodo e Gosens. La capacità di restare sempre dentro la partita anche in fase difensiva lo ha reso pedina ultra apprezzata dal proprio allenatore che dall’inizio o a gara in corso gli concede sempre fiducia.

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Sono addirittura 41 le presenze stagionali, il problema resta semmai quello legato ai numeri: appena 6 i centri calcolando tutte le competizioni,servono quasi 400 minuti per vedere l’argentino gonfiare la rete.


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