Sorrisi e rimpianti: Nico e Quarta, la gioia più grande vissuta 'da fuori'

Erano nel gruppo di Scaloni nel percorso che ha portato al Mondiale, Quarta escluso per scelta tecnica e Gonzalez in extremis per infortunio

E' sempre questione di punti di vista, scrive il Corriere Fiorentino. C’è quello capace di prendere sempre il buono delle cose e quello che, al contrario, troverà comunque un ma per rovinare anche il più bello dei momenti. Prendiamo Lucas Martinez Quarta e Nico Gonzalez.

Due che, fino all’ultimo, hanno accarezzato il sogno Mondiale. Il numero 22, soprattutto, è arrivato veramente ad un passo dal sogno. Poi l'infortunio, l'ennesimo dopo le polemiche, e il forfait. "È molto difficile accettarlo — scrisse allora sui social — è il sogno di un bambino che crolla quando ero ad un passo dal realizzarlo". Domenica la festa a Doha con i compagni e la Coppa.

Cosa prevarrà, nella testa e nel cuore di Nico? La delusione per aver perso l’occasione di laurearsi campione del mondo o, al contrario, l’entusiasmo che domenica sera ha travolto l’Argentina intera? "Orgoglioso di questo gruppo che ha dato la vita!

— ha postato su Instagram in una foto che lo ritrae al centro del campo, con la coppa tra le mani — siamo campioni del mondo. Vamos Argentina!". CARICA O RIMPIANTI. Così come Quarta, anche lui presente a Doha per la finale. I due viola sono stati protagonisti nel percorso dell'Albiceleste che ha portato al Mondiale.

Nico ha giocato 11 gare, con 3 gol e 1 assist, nel girone sudamericano, mentre il difensore ha disputato 8 partite. Ma è stato escluso a causa di una stagione (la scorsa) piena di alti e bassi. Non a caso aveva perso il posto da titolare (a favore di Igor) anche nella Fiorentina.

Una gerarchia che il «Chino» ha ribaltato a suon di prestazioni positive in questo avvio di 2022-23 che, però, non son bastate per convincere Scaloni. Anche per lui, vale lo stesso discorso fatto per Nico: saprà farsi travolgere dalla carica Mondiale o si perderà nei rimpianti per aver perso l’occasione di una vita?

Di certo, Italiano dovrà esser pronto a lavorare (anche) da psicologo. Per sfruttarne la carica o, al contrario, per ridargli entusiasmo e motivazioni.