Rinnovo e progetto ambizioso: così la Fiorentina può blindare Amrabat

Il centrocampista marocchino è al centro dei pensieri della Fiorentina sia dal punto di vista tattico che del mercato che sta per partire

Al centro del mercato. E non solo. Equilibri, gestione, costruzione e distruzione. Tutto, spesso, nasce nel mezzo. Certo, ciò non significa che gli altri reparti siano meno importanti. Lo stesso Italiano per esempio, ha sempre in mente le parole di Boskov.

«Come gioca punta gioca squadra», diceva l’ex tecnico della Sampdoria. Eppure, anche il mister della Fiorentina, sa bene quanto sia fondamentale il centrocampo e non a caso, quando ha dovuto correggersi, è ripartito da lì. E così oggi, col passaggio al 4-2-3-1 e con gennaio alle porte, è naturale che gran parte delle voci di mercato riguardino i centrocampisti.

Scrive il Corriere Fiorentino. Se è vero infatti che l’obiettivo principale in entrata resta l’esterno offensivo (con Boga in cima alla lista) è innegabile che molto, se non tutto, ruoterà attorno a Sofyan Amrabat. Vale per le trattative e, di conseguenza, per il lavoro sul campo.

Premessa: la Fiorentina non ha nessuna intenzione di cedere il marocchino. Anzi. Presto i dirigenti cercheranno un contatto col suo procuratore per offrirgli un rinnovo che vada oltre la clausola. Che, a fine stagione, sposterà la scadenza dell’attuale accordo dal 2024 al 2025.

Perché è vero, quel «cavillo» mette i viola al sicuro da ricatti o forzature. Ma non è abbastanza per blindare il miglior mediano del Mondiale. Uno che non ha mai detto di volersene andare, ma che ha una gran voglia di Champions.

Per farlo restare convinto insomma serviranno un adeguamento dell’ingaggio ma anche (e forse soprattutto) un progetto ambizioso

Su di lui infatti si è acceso l’interesse di Liverpool, Psg (dove Hakimi gli starebbe facendo da sponsor) e Tottenham. Club ricchi, che potrebbero avvicinare quei 40 milioni che la Fiorentina ha fissato come soglia critica. A quel punto la palla passerebbe in mano a Rocco Commisso e non è da escludere che sia proprio il presidente, atteso a breve a Firenze, a voler parlare in prima persona col giocatore.