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Mondiale: due nobili in finale ma gli applausi vanno al Marocco. Amrabat superbo

Il Marocco non ce l'ha fatta e ha salutato il Mondiale a un passo dalla finale. Ma il centrocampista della Fiorentina esce comunque tra gli applausi

Alla fine, il Mondiale delle sorprese ha portato all’ultimo atto due delle Nazionali più pronosticate: Francia e Argentina. Due nobili che vanno a caccia del terzo titolo. Alla fine, il guscio dorato dello Stadio Lusail ospiterà il duello più sfarzoso.

Quello tra Lionel Messi, collezionista di 7 Palloni d’Oro, e Kylian Mbappé che potrebbe vincerne altrettanti in futuro. Scrive La Gazzetta dello Sport. Epilogo che soddisfa molto il presidente qatariota Nasser Al-Kelhaifi che li stipendia entrambi al Paris Saint Germain e se li gode in casa.

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Ieri Mbappé non ha incantato e non ha segnato. Prendiamolo come un gesto di galateo sportivo prima del duello. Ma della finale avremo modo di parlare in questi giorni. Ora disponiamoci in parata e applaudiamo l’uscita dal torneo del Marocco.

La storia più bella scritta da questo Mondiale. Per tutta la giornata di ieri, il Souq Waqif, il cuore storico di Doha, è ribollito di tifosi, di canti e di cori. Vicoli contorti in cui scorreva la passione rossa dei marocchini.

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L’attesa è andata delusa, il gol di Hernandez ha scombinato i piani di difesa, ma, assorbito il colpo, il Marocco ha giocato un’altra ottima partita. Nonostante assenze ed emergenza, ha sfiorato più volte il pari e tenuto spesso in scatola i campioni del Mondo.

Ancora superbi Amrabat e Ounahi. Comunque, la storia è stata scritta. Non tanto per il dato statistico in sé, la prima squadra africana in semifinale, quanto perché ha giocato la semifinale con la coscienza di poter arrivare in fondo.

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