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Mita sul CorSport: "Kean e la clausola di Firenze. Alzare l'asticella per continuare insieme"

Intuizione in estate, ora la società si gioca una fetta di credibilità nei confronti della città. Ma nell'anno del Mondiale...

Sarà il tormentone dei prossimi mesi, Firenze dovrà abituarsi: il futuro di Kean è da scrivere e la Fiorentina non ha il controllo totale della situazione. La clausola rescissoria da 52 milioni valida sia per l’Italia che per l’estero e in vigore nelle prime due settimane di luglio è una tenaglia da cui la società viola potrebbe essere stritolata.

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Ieri Rocco Commisso ha tracciato una linea inequivocabile, l’unica possibile in questo momento: la Fiorentina vuole assolutamente tenere Kean, non intende essere più terra di conquista di altri club, aggiungendo però che se il giocatore se ne vuole andare e qualcuno si fa sotto bisognerà sedersi a un tavolo e parlarne.

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Così scrive Alessandro Mita sul Corriere dello Sport - Stadio. INTUIZIONE. Non può dire altro, il presidente viola: c’è quella clausola, voluta dal giocatore, che ha un peso specifico fondamentale. Qualcuno dirà che è stato un errore da parte della Fiorentina accettarla, ma inserire una clausola da 52 milioni di euro per un attaccante che non aveva mai segnato la stagione precedente non può essere considerato un errore.

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Anzi, da un certo punto di vista la si può leggere come una scommessache si era convinti di vincere. Siamo sicuri che arriverà a valere così tanti soldi: questo può essere stato il pensiero dei dirigenti viola. Che hanno avuto, insieme a Raffaele Palladino, un’intuizione geniale.

Hanno preso un giocatore da rigenerare e lo hanno rigenerato, forse ben oltre il previsto. LA CLAUSOLA FIRENZE. Quella di Kean è probabilmente la migliore operazione di mercato del 2024-2025. Adesso, però, la questione si allarga e rischia di deflagrare.

Perché in ballo ci sono gli interessi della Fiorentina, quelli del giocatore e quelli di Firenze, intesa come tifoseria. Prima Chiesa, poi Vlahovic, ora anche Kean: un nuovo addio sarebbe durissimo da digerire. Solo che la vicenda di Moise è complicata, perché in questo caso basta un top club che si presenti con 52 milioni fra il 1° e il 15 luglio per imprimere (con il benestare del giocatore) una direzione chiara alla vicenda.

La Fiorentina dovrebbe accettarlo, tout court. Ma la società viola sa bene che su Kean si gioca una buona fetta di credibilità nei confronti di Firenze. Ad oggi il club di Commisso ha una sola strada da seguire: presentare a Kean un progetto ambizioso per le prossime stagioni.

Che, peraltro, è la clausola di Firenze, ciò che chiedono i tifosi. AMBIZIONI. Il patron americano ha parlato di sogno scudetto: per coltivarlo, bisogna appunto alzare l’asticella. Vincere la Conference e arrivare in Europa League oppure raggiungere la Champions attraverso il campionato: questi sarebbero argomenti convincenti per togliere a Kean altre tentazioni che non siano viola.

La clausola esiste, però un traguardo raggiunto al termine di questa stagione, un piano di sviluppo tecnico, un nuovo mercato di alto livello e magari un contratto più robusto per l’attaccante potrebbero permettere alla Fiorentina di passare indenne quei quindici giorni di luglio.

Ancora meglio sarebbe sedersi a un tavolo e discutere della clausola stessa, per disinnescarla o anche solo per innalzarla, scoraggiando le società interessate a Moise. Questa cosa si fa in due, magari con un compromesso, magari con un patto di fiducia, forse con una nuova scommessa. Nell’anno che porterà al Mondiale, il ruolo centrale nella Fiorentina potrebbe aiutarlo a crescere ancora, mentre l’avventura in un’altra squadra potrebbe nascondere delle insidie.

Basta guardare i top player che hanno lasciato Firenze in questi anni, da Chiesa a Vlahovic fino a Nico Gonzalez: le loro carriere non ne hanno certo tratto giovamento...


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