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L'Europa non è compromessa, ma c'è da evitare il contraccolpo psicologico. Italiano, la clausola 'all'improvviso' e un appuntamento a fine stagione

Fa male la sconfitta a Salerno, con l'Udinese per capire se tornerà la vera Fiorentina. Italiano e il futuro a fine stagione, al di là della clausola

Vincenzo Italiano era sicuro di ritrovare una Fiorentina all'altezza dopo l'amara eliminazione in Coppa Italia. Eppure, a Salerno, i viola hanno deluso in primis sul piano dell'atteggiamento. "Dovremo pareggiare il loro furore agonistico, ma mi sento di dire che i ragazzi sono cresciuti in questo senso", aveva detto il tecnico alla vigilia.

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Ma il campo ha detto altro, con un approccio disastroso e un 1-0 nel primo quarto d'ora che stava perfino parecchio stretto alla squadra di Nicola. Al netto delle assenze (pesantissime) e degli errori personali, è stata proprio la determinazione a mancare all'Arechi, soprattutto nel primo tempo.

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NON BUTTARSI VIA. Ecco perchè adesso c'è soprattutto da ridare coraggio, fiducia e convinzione ad un gruppo che potrebbe pericolosamente buttar via quanto di ottimo fatto fin qui. Una squadra che evidentemente ha accusato il colpo dell'eliminazione in Coppa Italia.

Una partita parecchio sentita da tutto il gruppo, anche ascoltando le dichiarazioni dei protagonisti fin da marzo. Eppure all'atto pratico, nonostante una buona prova complessiva (ma non perfetta come altre volte), non è arrivato neanche un gol contro la Juve.

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Ci sta che non sia automatico il recupero fisico e mentale da una gara così dispendiosa. Ma se l'allenatore era sicuro che non si sarebbero state ripercussioni, un piccolo problema può esserci. EVITARE IL CONTRACCOLPO PSICOLOGICO.

Se sia un campanello d'allarme o no, Italiano ha sciolto velocemente il dubbio domenica: "Anche se fosse un campanello d’allarme, il campionato è praticamente finito. Dobbiamo cercare di non subire a livello mentale e non far pesare questa sconfitta.

Ci sono 5 gare, 15 punti, siamo in una zona di classifica che vogliamo mantenere. Una partita in cui non sei al 100% può capitare, quando abbassi la concentrazione vieni puntualmente castigato, quest’anno c’è capitato spesso".

Già, perché la sua Fiorentina alla fine ha perso tre volte su tre in trasferta contro le neopromosse (Venezia, Empoli e Salernitana). Punti lasciati per strada che ora 'gridano vendetta' (numeri alla mano, la zona Champions sarebbe stata ampiamente alla portata).

Però sì, resta il dubbio su come reagirà adesso questo gruppo. Saprà andare oltre, come fatto parecchie volte in stagione? O si smarrirà sul più bello? C'è, sicuramente, da evitare un contraccolpo psicologico che ora sarebbe fatale.

EUROPA NON COMPROMESSA. Per fortuna, nel calcio, la prova d'appello è spesso dietro l'angolo. E già nel recupero di mercoledì con l'Udinese, squadra che ha pochi obiettivi ma tanta qualità e giocatori che si vogliono mettere in mostra, si potrà capire se i livelli di attenzione e di applicazione saranno tornati a livelli consoni o meno.

Perché al di là di tutto la corsa all'Europa non è compromessa. Chiaro, con tre punti a Salerno la Fiorentina avrebbe superato Roma e Lazio racimolando un bel tesoretto di punti in vista del recupero con l'Udinese e di un finale con tre big match nelle ultime quattro gare, ma i viola restano comunque in piena corsa, proprio per le due sconfitte delle romane (ma contro le milanesi).

È però chiaro che contro i friulani ci sia solo un'opportunità per tenere il destino nelle proprie mani: vincere. Altrimenti sarebbe dura. LA CLAUSOLA 'ALL'IMPROVVISO'. Intanto, quasi 'all'improvviso', a far discutere ci ha pensato anche la 'novità' della clausola rescissoria nel contratto di Italiano.

'All'improvviso' perché ad esempio dell'opzione in favore della Fiorentina per allungare il contratto fino al 2024 si sapeva tutto da tempo, mentre per svelare la clausola in favore del tecnico c'è voluta una ricostruzione del Corriere dello Sport sulla stima di De Laurentiis per Italiano (visti i rapporti tesi con Spalletti) con i dettagli usciti poi in giornata.

Insomma, magari più chiarezza a suo tempo (per una clausola che tra l'altro può tutelare anche laFiorentina, fissando una sorta di 'tetto' e di 'valutazione' per l'allenatore) avrebbe evitato commenti e anche possibili speculazioni in un momento decisivo di una stagione fin qui a dir poco ottima.

La certezza, fin qui, è solo una: sia la Fiorentina che Italiano si sono dati appuntamento a fine stagione. Futuro? Non esiste risposta in questo momento, solo concludere benissimo, arrivare più in alto possibile e poi si parlerà di futuro, sicuramente",aveva detto il tecnico dieci giorni fa.

"In questo momento nessuno, neanche la proprietà e i dirigenti hanno voglia di parlare di altro. Restiamo concentrati, vogliamo aggiungere la ciliegina: concentrazione solo sul campo. Non c’è niente di programmato, si va avanti, si lavora giorno dopo giorno.

Il nostro direttore è stato chiaro: stiamo lavorando, ci stiamo conoscendo e ne parleremo a fine anno. Ma ora non ci siamo mai posti il problema, pensiamo al campo. Chiaramente poi si parlerà del resto”. Così come aveva specificato Joe Barone anche prima della Juve:“Vincenzo ha un altro anno di contratto con uno ulteriore a favore della Fiorentina.

Abbiamo un grande rapporto ma vedremo a fine stagione”. AMBIZIONI E CHIARIMENTI. Senz'altro società e allenatore metteranno quindi sul piatto del confronto a fine campionato aspettative e obiettivi, si parlerà di cosa è andato e cosa invece poteva esser fatto meglio durante la stagione (anche in chiave mercato), magari sarà l'occasione anche per chiarire aspetti che sono stati rimandati per mantenere la concentrazione sul campo.

Sperando ovviamente di poter pensare ad una Fiorentina in chiave europea. L'allenatore è ambizioso e ha sempre sottolineato il rapporto con i tifosi e con l'ambiente (evidenziato anche dalle esultanze sotto la Curva e dalle belle parole per Pradè), la società è dal canto suo consapevole di aver trovato la guida giusta per aprire un ciclo e già da ora sta parlando di obiettivo Europa.

Come in ogni confronto, in ogni caso, bisognerà capire se le visioni sul futuro coincideranno o meno. Al di là di contratti e clausole. Di sicuro l'essersi affidato a Ramadani non è stato un segnale da sottovalutare (anche se i rapporti tra l'agente e la Fiorentina sembrano buoni al momento), così come il volersi dare appuntamento a fine campionato può significare la volontà, da entrambe le parti, di mettere in chiaro alcuni aspetti.

CLAUSOLA PROIBITIVA PER I CLUB DI A. Quel che è certo è che al momento, con un finale di stagione da giocarsi e un contratto comunque (almeno) fino al 2023, nessuno ha messo 'la mano sul fuoco' sul fatto che Italiano sarà l'allenatore della Fiorentina 2022/2023.

Come detto, le parti devono e vogliono parlarsi a fine stagione. Solo il ds Pradè era andato un po' oltre una decina di giorni fa: "Italiano è contento e vogliamo tenerlo per tanto tempo. Ha un contratto per il prossimo anno con opzione su quello successivo e speriamo che sia un percorso molto lungo che ci porti grandi soddisfazioni“.

Anche la clausola 'spuntata', che sta facendo discutere in queste ore, può non essere il tema principale di questa vicenda. Perché i 10 milioni da pagare in un'unica tranchedifficilmente potrebbero essere sborsati da un club di Serie A, men che meno probabilmente dal Napoli che in un colpo solo dovrebbe continuare a pagare l'alto stipendio di Spalletti per poi andare sul tecnico viola.

Certo, proprio la presenza di Ramadani potrebbe allargare gli orizzonti in chiave estera, ma al momento non c'è niente. A FINE STAGIONE. Tanto più che, come dimostrano i casi recenti, le clausole anche se ci sono poi magari non vengono pagate.

Ce l'aveva Montella, che poi fu liberato dai Della Valle per una cifra molto minore (che tra l'altro andò in beneficenza) rispetto ai 5 milioni stabiliti (per andare alla Samp). Così come Italiano, visto che per venire a Firenze da La Spezia c'è voluta una lunga trattativa con gli aquilotti (che coinvolgesse anche lo staff).

Per di più, si può aggiungere un ultimo aspetto: "Se c'è un errore che ho commesso, è non aver comunicato a chi mi voleva bene quello che stava per accadere, quello che era cambiato. Io mi assumo la responsabilità di non averlo comunicato. Credo che sotto questo punto di vista crescerò molto", disse prima di tornare a La Spezia l'attuale tecnico viola.

Insomma, finire bene (ovvero con l'Europa in tasca) la stagione e poi parlarsi. Per capire insieme cosa si vuol fare 'da grandi'.


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