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La chiave tattica: quando centrocampo e difesa interagiscono

Parisi al posto di Gosens l’unica novità: centrocampo solido, pressing alto e ripartenze letali neutralizzano i nerazzurri

Il forfait last-minute di Gosens è stato assorbito senza scossoni, come scrive La Nazione: Parisi ha preso il suo posto con efficacia, confermando l’assetto tattico visto nella vittoria contro la Juventus. Un impianto che ha funzionato anche contro l’Atalanta, annullandone le fonti di gioco e mantenendo l’equilibrio per tutti i 90 minuti.

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CENTROCAMPO DOMINANTE. La “diga” centrale della Fiorentina ha tenuto alla perfezione, spegnendo sul nascere le verticalizzazioni nerazzurre. Pasalic, schierato da trequartista, si è trovato di fronte un Cataldi in grande spolvero, sempre pronto a rompere l’azione e rilanciare.

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La mediana ha garantito copertura e continuità, supportando una difesa attenta e ben organizzata. Fondamentale il lavoro in transizione: i viola cercavano spesso Kean con lanci centrali, sfruttando la sua capacità di giocare sulla profondità.

Ma la strategia era chiara: pressing alto quando possibile, altrimenti squadra compatta e pronta a ripartire. Sempre aggressiva in fase di non possesso, la Fiorentina ha attaccato con lucidità spazi e palloni. RETEGUI ISOLATO.

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Perfetta la gestione delle individualità avversarie: Lookman è stato sistematicamente raddoppiato, mentre Retegui, costretto a giocare spalle alla porta, è stato isolato e inefficace, incapace di aiutare l’Atalanta a risalire il campo.

Nemmeno i cambi hanno modificato il copione. I viola hanno tenuto fede al piano tattico di Palladino fino al fischio finale, contenendo senza affanni ogni tentativo avversario. Una prova di maturità e solidità, che conferma la crescita di una squadra sempre più consapevole.


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