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Fiorentina, tre motivi per credere al grande obiettivo

Calendario, gioco e qualità dei singoli: la Fiorentina è in piena corsa per l'Europa (anche quella che conta)

Porsi limiti adesso non avrebbe senso, e d’altronde proprio questo è l’obiettivo (non dichiarato) della Fiorentina. Trascorsa la fase più complicata della stagione, una sorta di gran premio della montagna superato di slancio con l’unica sconfitta di Napoli,per i viola adesso la strada sembra, almeno sulla carta, farsi in discesa.

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I 52 punti fin qui raccolti, 6 in più rispetto alla passata stagione, mantengono la Fiorentina in piena corsa per la zona europea della classifica, e stando a quanto raccontato dalle ultime sfide non mancano i motivi per credere in un piazzamento finale di prestigio.

Così scrive il Corriere Fiorentino. TRE MOTIVI. Certo, per com’è maturato il pareggio di San Siro ha avuto un retrogusto amarognolo, fosse solo per il doppio vantaggio iniziale e i due gol annullati a Ranieri e Dodò, ma la dote di 7 punti raccolti nelle ultime 3 partite è un patrimonio di fiducia e autostima sul quale fare affidamento ora che il cammino in serie A (sulla carta) si fa meno impegnativo.

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Gli uomini di Palladino hanno tutte le prerogative per centrare l’obiettivo stagionale, quello di migliorare l’ottavo posto dell’anno scorso e qualificarsi come minimo per l’Europa League, e al netto di quanto potrà avvenire in Conference (dove il quarto di finale contro gli sloveni del Celje è assolutamente alla portata) sono almeno tre i motivi alla base dell’ottimismo che ha coinvolto pure la tifoseria: il calendario, il gioco ritrovato e la qualità di molti interpreti che sta facendo la differenza.

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IDENTITA'. La Fiorentina vista negli ultimi 270 minuti è infatti una squadra diversa da quella spaesata e intimorita d’inizio anno, e anche se il tabù trasferta non è stato del tutto superato (un’unica vittoria nel 2025, quella di Roma contro la Lazio, oltre a 4 sconfitte e un pareggio) l’assetto e la manovra si sono consolidate regalando finalmente un’identità chiara al gruppo di Palladino.

Prova ne è il modo in cui i viola hanno chiuso all’angolo il Milan nel finale della gara di sabato sera, quando solo la bravura di Maignan, e qualche centimetro di troppo nella posizione di Dodò sul lancio di Fagioli, ha negato a Kean e compagni la gioia dei tre punti.

Non c’è motivo per dubitare che da qui a fine stagione i viola faranno di tutto per inserirsi persino nella corsa alla zona Champions, a patto però di smentire una prima di parte d’annata nella quale è stato soprattutto contro le medio-piccole che sono stati dilapidati punti pesanti.


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