Ferrara su La Nazione: "Un patto con Kean, come fu per Toni. Servono l'Europa e ambizioni condivise"

Moise corteggiato da tanti, c'è la clausola ma non conteranno soltanto i soldi. Commisso può confrontarsi con il centravanti

Due mesi fa vagavamo nell’ombra e adesso abbiamo il cuore gonfio di belle sensazioni. La squadra, facciamoci caso, in questo momento è fuori dalle coppe europee, eppure c’è chi vede la zona Champions come obiettivo credibile e sennò c’è l’Europa League a un passo e la Conference come alternativa.

E poi c’è il presidente con la sua presenza, che ci trasmette una dose di serenità in più, scrive Benedetto Ferrara su La Nazione. CONFRONTO. E poi il desiderio dichiarato di riscattare Fagioli (un gran colpo), di rinnovare il contratto a De Gea e di trattenere a Firenze Kean, attaccante che fa gola a tanti.

Siamo sicuri che questa volta il capo farà due chiacchiere col suo bomber, perché se è vero che esiste una clausola, se è vero che un giocatore è un’azienda e che ogni trasferimento significa soldi non solo per lui ma anche per chi lo gestisce e spesso anche per la famiglia, è altrettanto vero che trovare un accordo non è così impossibile.

E se conosciamo un po’ Commisso, ci viene da pensare che farà di tutto per fare un passo avanti per costruire un po’ di futuro al Kean in viola, anche se la premessa necessaria è di tipo sportivo. COME TONI. I soldi, ok, ma poi c’è da tornare a mettere i piedi in una Europa che non si chiami Conference e dare al giocatore la possibilità di fare calcio in una Fiorentina più forte.

Non perché questa non sia una bella squadra, ma perché le ambizioni vanno condivise. Ci sono giocatori con cui non è possibile o è inutile trattare, vedi gli ultimi attaccanti finiti alla Juventus, e altri con cui è possibile stabilire un patto.

Ricordate Toni? Ecco, quello potrebbe essere l’esempio da seguire e siamo sicuri che Kean sia un ragazzo intelligente e che questo tormentone abbia buone possibilità di risolversi.