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CorSport - Polverosi: "Non basta lo schema Dodo"

In partite come quella di ieri, l'unico schema davvero efficace della Fiorentina è la palla lunga a cercare il motorino brasiliano. Ma non può bastare

Siamo alle solite, scrive Alberto Polverosi nel suo editoriale sulle pagine del Corriere dello Sport. Se per vincere una partita è necessario attaccare, alzare il ritmo, pressare, insistere, giocare veloce, far valere la propria tecnica, creare e inventare, per la Fiorentina diventa complicato.

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[...] Anche ieri, contro il Parma, squadra fortemente organizzata, la Fiorentina ha giocato una partita deludente, con una sola occasione e con De Gea decisivo come lo era stato giovedì scorso a Celje, contro un’altra formazione di basso livello.

È così dall’inizio della stagione. La Fiorentina ha perso punti, giocando male quasi sempre, contro Parma, Venezia, Monza (ne ha lasciati quattro all’ultima in classifica: un record), Empoli (che l’ha pure eliminata dalla Coppa Italia), Como, Verona e Udinese.

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E ha giocato e vinto le sue partite più belle e più convincenti contro Inter (3-0), Juventus (3-0), Atalanta, Milan, Roma (5-1) e Lazio a cui ha tolto sei punti su sei. Non può essere più un caso. Se le avversarie si chiudono e ripartono, rubando l’idea alla Fiorentina..., il problema per la squadra di Palladino si fa serio, molto serio.

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La tecnica individuale di Dodo, Fagioli, Gudmundsson, Kean e Cataldi fatica a trasformarsi in tecnica collettiva. L’elaborazione della manovra resta lenta, se non c’è profondità, se non esiste la possibilità di verticalizzare, se gli spazi sono chiusi, la Fiorentina va di continuo a sbattere il muso sulla prima linea degli avversari.

Sotto questo aspetto, Chivu e la sua squadra hanno fatto tutto quanto era necessario. In partite del genere, sul fronte viola un solo movimento risulta davvero efficace. È lo “schema-Dodo”, palla lunga (quando possibile) a cercare quel motorino brasiliano e da lì, dalla fascia destra, qualcosa può accadere.

Ma ovviamente non basta. [...]


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