Caos Napoli: ritiro punitivo, Spalletti rischia. E De Laurentiis pensa ad Italiano
Un film già visto in casa Napoli: rapporti tesi tra tecnico e presidente, ADL minaccia di poter vendere tutti. E pensa al tecnico viola per ripartire
Situazione molto delicata in casa Napoli, dopo la clamorosa sconfitta in rimonta di ieri a Empoli. È aprile ma diluvia come a novembre 2019, l’ultimo mese di Carlo Ancelotti alla guida del Napoli: dopo l’incredibile sconfitta di Empoli, Spalletti ha deciso di spedire tutti in ritiro permanente.
Con la benedizione di De Laurentiis: si comincia domani e si finirà chissà quando. Magari dopo la partita con il Sassuolo, in programma sabato al Maradona, o magari a Champions acquisita. A comunicarlo è il signor Luciano entrando nello spogliatoio del Castellani, regno di un prevedibile caos: l’allenatore parla e scattano i mugugni.
Sì: la squadra non è d’accordo e Insigne, Mertens e gli altri senatori provano a cambiare lo scenario; e qualche ora dopo è il gruppo al completo a tornare alla carica con il tecnico in treno, durante il viaggio di ritorno. Però invano: punizione già decisa, perché è di questo che si tratta.
Così scrive Il Corriere dello Sport.
ITALIANO. Nel 2019 la storia fu arricchita dal famigerato ammutinamento e poi dall’esonero di Ancelotti, ritenuto erroneamente l’unico responsabile di una situazione piena di falle. A guidare il ritiro, ovviamente, sarà Spalletti, ma la sua posizione per il futuro non è più solida: il Napoli comincia a valutare i profili di un’eventuale successione.
Uno su tutti: Vincenzo Italiano. In quindici giorni gradualmente sono emerse voci di incomprensioni tattiche tra il gruppo e Spalletti e di un allontanamento tra De Laurentiis e Spalletti. La situazione è complessa. Delicata.
E non è un caso che nelle stanze del potere azzurro stia circolando con insistenza per la prossima stagione il nome di Italiano, allenatore della Fiorentina che a DeLa è sempre piaciuto: ha 44 anni, crede nel 4-3-3 e nel suo contratto con la società di Commisso è inserita una clausola rescissoria.
Sullo sfondo, più staccato, compare Roberto De Zerbi, reduce dall'esperienza con lo Shakhtar Donetsk e in bilico in attesa degli sviluppi della guerra in Ucraina.
TUTTI IN VENDITA. Tuttosport parla anche della tensione tra tifosi e giocatori a Napoli.
Solo 5 giocatori di Spalletti sono andati ad affrontare i fischi, in primis Insigne. Nervosissimo Osimhen che non ha accettato la contestazione e che è stato un po’ fermato da Juan Jesus. Il brasiliano si è speso per evitare ulteriori conseguenze e placare l’ira del nigeriano.
Ma il più furioso di tutti era il presidente De Laurentiis, ispiratore del ritiro permanente e deciso a procedere a una rifondazione totale. Gli azzurri ora sono tutti cedibili: se arrivano offerte congrue venderà chiunque. A partire da Osimhen che radio mercato segnala sempre più vicino all’Arsenal.
E Spalletti? La sua posizione ora è a rischio.
RITIRO PUNITIVO. Che il feeling col tecnico sia prima stato messo in stand-by e ora sia molto ridotto, appare evidente, aggiunge La Gazzetta dello Sport. C’è chi racconta di una difficoltà di comunicazione tra De Laurentiis e Spalletti, di sempre maggiore insofferenza del presidente rispetto alla gestione tecnico-tattica, emotiva e caratteriale del gruppo.
Spalletti si è perso il Napoli. Il futuro si deciderà a fine stagione. Conoscendo De Laurentiis e dove portano certi ritiri punitivi (da Ancelotti a Gattuso) la panchina del prossimo anno è tutt’altro che blindata.
FILM GIA' VISTO.
Infine anche La Repubblica riporta il nome di Italiano in chiave Napoli. Il calciopanettone di Aurelio De Laurentiis assomiglia sempre di più ai suoi film di Natale: premiati pure da un relativo successo, ma alla lunga penalizzati da un copione ripetitivo, di cui gli spettatori hanno già imparato il finale a memoria.
Sul più bello il Napoli si squaglia sempre e per questo i 4 mila tifosi al seguito se la sono presa con il presidente, contestandolo in contumacia. Negli 8’ in cui gli azzurri sono passati da una vittoria certa alla rocambolesca sconfitta (3-2) sul campo dell’Empoli, però, c’è anche la sintesi della carriera incompiuta di Luciano Spalletti: un allenatore che parte quasi sempre a razzo e che dà sovente la sensazione di poter fare sfracelli, salvo poi inciampare di colpo sul rettilineo d’arrivo.
Nemmeno lui è riuscito però a riscrivere la trama del calciopanettone azzurro e non esclude perciò di cambiare aria a fine stagione («Del mio futuro parleremo più in là»), con De Laurentiis che già pensa da parte sua a Italiano e De Zerbi.



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