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Vocalelli su La Gazzetta: "Un trofeo e la Champions, la Fiorentina cresce. Pioli è l'uomo giusto"

Fiorentina protagonista dell'estate, un attacco importante in mezzo alle difficoltà delle altre rivali

È così ripartita - con una vittoria larga e autorevole della Fiorentina in Conference - la stagione europea delle italiane. I viola hanno fatto abbondantemente il loro contro gli ucraini, confermando il ruolo che hanno avuto in questo torneo negli ultimi anni, con la legittima speranza questa volta di arrivare sino in fondo, scrive Alessandro Vocalelli su La Gazzetta dello Sport.

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L'UOMO GIUSTO. Perché non mancano le avversarie di valore, ma Commisso e i dirigenti della Fiorentina hanno tutti i motivi per ambire al meglio, ad alzare finalmente il trofeo. Facendo parallelamente strada sul fronte nazionale.

Già, perché - senza fanfare e squilli di tromba, ma portando avanti una strategia di grande serietà - la squadra è stata rinforzata, migliorata, completata. Partendo dalla scelta di uno tra gli allenatori più bravi in circolazione e di maggiore affidabilità anche nelle relazioni interne.

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Uno con cui davvero poter sposare un progetto tecnico. È così Stefano Pioli, che ha deciso di rientrare dall’Arabia anche perché affascinato dall’idea di riabbracciare una piazza che ha conosciuto bene sia da giocatore che da allenatore, a cui regalare tutta l’esperienza di primissimo livello accumulata in questi anni.

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E che gli ha permesso di sfuggire dallo stucchevole dibattito tra giochisti e risultatisti, fatto apposta per provare ad affermare semplicemente un’ideologia. Come se ci fosse qualcuno convinto di poter arrivare al risultato giocando male, o qualcun altro disposto a lasciare allegramente la buona impressione insieme ai tre punti.

Pioli non si è mai iscritto a uno schieramento e anche ieri, per il nuovo battesimo viola, ha messo in campo - sostenuta da un bel gruppo di tifosi - una squadra propositiva ed equilibrata, capace di colpire con Kean e Gosens, di chiudere il tris con Gudmundsson dopo il rosso al centravanti, per poi iniziare a guardare al campionato.

PROTAGONISTI. Quel campionato che, davvero, può regalare molte soddisfazioni. Sì, perché molti si affannano a dichiarare le loro ambizioni di Champions, di un posto tra le prime quattro, ma probabilmente non si sono accorti della crescita, strutturale, studiata dalla dirigenza viola, con il dg Ferrari e il ds Pradè protagonisti assoluti dell’estate.

Perché non solo, come detto, è arrivato uno dei tecnici più stimati, ma tutta la squadra è stata puntellata, senza inseguire le facili occasioni, le famose opportunità, scegliendo gli uomini giusti al posto giusto. Partendo da Dzeko, fino all’ultima idea Piccoli, per lanciare un chiaro messaggio alla concorrenza .

Mentre tutti, o tanti, hanno problemi o preoccupazioni con le loro punte, c’è un attacco - quello viola - che fonde esperienze, qualità e caratteristiche differenti in un quadro molto, molto, incoraggiante. Sarà anche per questo che dallo stesso Gudmundsson a De Gea, per arrivare soprattutto a Kean, tutti hanno scelto di restare per dar forza ai loro obiettivi.


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