Viola, un pari che sa di vittoria. Pochi rimpianti ma grandi certezze verso l'Europa

L'analisi de La Repubblica: la Fiorentina esce da San Siro rinforzata nella consapevolezza di poter lottare con le migliori

Non può esserci spazio per il rammarico, per il disappunto di fronte a quel tiro di Ikoné respinto in pieno recupero quando la sua progressione prospettava il finale più lieto per la squadra di Italiano a San Siro: «Sono contento, c’è fiducia.

Volevamo uscire a testa alta e Ikoné poteva farci un bel regalo nel finale», dice il tecnico nel post gara. Ha ragione, perché non possono esserci tristezza e amarezza dopo una gara del genere. La Fiorentina esce da Milano con molte più certezze e consapevolezze di prima.

Riuscendo a soffrire, a ripartire, a impostare. Senza essersi snaturata neanche un momento, scrive La Repubblica.

CERTEZZE. L'Inter, pur non nel momento più brillante, sta lottando con il tricolore cucito sul petto con la speranza di bissare il titolo.

A Firenze durante la sosta si tornerà a parlare soprattutto di come gli esterni d’attacco siano bravissimi ma poi poco concreti sotto porta. Oppure di come Piatek, se non servito a dovere e con la massima precisione dentro l’area, difficilmente riesca a crearsi l’occasione giusta.

Ma questo sarebbe un errore, perché distoglierebbe lo sguardo da ciò che sta accadendo davvero in questa stagione. Ovvero dal fatto che la Fiorentina è andata a San Siro con lo spirito richiesto da Italiano. Una prova di grande temperamento.

Un risultato che consente alla Fiorentina di dare continuità e di uscire da San Siro con tante più certezze sulla strada che porta all’Europa.