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Viola, le difficoltà di sempre. Dodo testimonial di un mercato estivo deludente

Innesti dal mercato non in preventivo, gli acquisti estivi stanno deludendo. Così la Fiorentina deve riporre nel cassetto i sogni di rimonta

Per battere la Roma e rompere il tabù con le squadre che la precedono in classifica, alla Fiorentina sarebbe servita la sua miglior versione, dall’Olimpico invece emergono le consuete pecche, con l’aggiunta dell’inferiorità numerica durata oltre 70 minuti.

L'ottava sconfitta stagionale non cambia un destino in campionato che rischia di essere già segnato a metà gennaio, scrive il Corriere Fiorentino. NEL CASSETTO. Con 11 punti di distanza dalla zona europea la Fiorentina è costretta a riporre qualsiasi sogno di gloria nel cassetto, almeno in campionato,sperando che le cose migliorino tra Coppa Italia e Conference.

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Ancora una volta il gruppo di Italiano palesa le difficoltà di sempre, in attacco non punge, conferma la fragilità difensiva incassando due reti che si aggiungono a un filotto di gol al passivo che prosegue ininterrotto dagli inizi di novembre e a poco serve un approccio di personalità diventata in fretta solo eccessiva ingenuità.

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INFERIORITA'. Difficile spiegare altrimenti la doppia ammonizione rimediata da Dodo, preludio a una partita nella quale i viola non sono mai pericolosi. Il brasiliano, oltre che oggetto misterioso e ulteriore testimonial di un mercato estivo che continua a non funzionare, è sul taccuino dell’arbitro Giua già dopo quattro minuti di gioco, quando strattona ingenuamente Zalewski.

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Nemmeno l’ammonizione che poco dopo colpisce anche Smalling lo mette in guardia, così l’entrata (dura) ancora su Zalewski proprio davanti alla panchina di Italiano è l’episodio sul quale gira la partita. Immaginare una rimonta si fa complicato a meno di innesti dal mercato che non sembrano in preventivo.

 

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