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Viola, il piatto piange. Nove punti in meno, media gol crollata

Lo scorso anno la Fiorentina veniva elogiata per la grande crescita, ora siamo invece di fronte ad un tracollo. Tanti problemi nascono davanti

Meno gol fatti, meno punti in classifica, Europa più lontana. Il bilancio del girone d’andata della Fiorentina non può essere positivo né guardando ai numeri né al gioco se confrontato con la prima stagione di Italiano.
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Con l’aggravante, come si impara nei primi anni di scuola, che chiudere in calo inasprisce i giudizi. E le sconfitte con Roma e Torino hanno messo a nudo tutti i difetti, singoli e di squadra generando un forte malcontento. Ma è soltanto la pagella di metà anno: tra serie A, Coppa Italia e Conference League altre verifiche arriveranno presto, e saranno ben più decisive, scrive il Corriere Fiorentino.

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AL PASSIVO. La Fiorentina ha chiuso l’andata con 23 punti in 19 partite. Distante cinque lunghezze dal settimo posto dell’Udinese che al momento dopo la penalizzazione della Juventus potrebbe significare Europa nel caso in cui la vincente della Coppa Italia sia già qualificata per una competizione continentale.

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Il magro bottino raccolto parla di 6 vittorie (tutte contro squadre che stanno sotto in classifica), 5 pareggi e 8 sconfitte. Da qui una differenza reti in passivo (-4), con 21 gol realizzati (quello viola è il 12esimo attacco della serie A) e 25 subiti, gli stessi dello scorso girone d’andata.

Un anno fa, però, le cose erano andate in maniera differente perché là davanti i gol segnati erano stati 34 in 19 gare. La media-gol, in pratica, è scesa dall’1,8 del girone d’andata 2021-22 (chiuso con 32 punti, 9 in più, al sesto posto insieme al Roma) al ritmo lento di 1,1 reti a partita di quello 2022-23.

INSUFFICIENTI. Diventa quindi difficile non ripensare alla cessione del bomber serbo e di come è stato rimpiazzato. L’apporto insufficiente di Cabral e Jovic, esempi lampanti di una squadra che ha il 7% di capacità realizzativa se si fa un rapporto tra gol e tiri effettuati.

Entrambi hanno realizzato 3 gol in campionato, rispettivamente ogni 211 e 276 minuti. Per restare in pari con la stagione passata, chiusa a 62 punti, ne mancherebbero 39: una cavalcata che passa per forza di cose dal migliorare (o rinforzare) l’attacco e il rendimento casalingo, che lo scorso campionato era stato vicino a quello dell’Inter.


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