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Viola, dominio a La Spezia. L'errore di Amrabat e il gol liberazione

La Fiorentina crea sul piano del gioco, Piatek sbaglia un rigore e dopo il gol manca il killer instinct per chiudere la sfida. Ci pensa nel finale il marocchino

Su La Gazzetta dello Sport l'analisi di Spezia-Fiorentina. Lo Spezia prova a pressare alto per disturbare la costruzione dal basso della Fiorentina. Alla quale però non mancano le soluzioni alternative. È Castrovilli a indicare chiaramente al portiere Terracciano che davanti c’è la parità numerica, quindi è là che bisogna andare, anche perché Gonzalez oltre che rapido è pure tosto nel duello aereo.

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Vince il terzo consecutivo su Reca e poi gli va via in velocità facendosi stendere: rigore e Piateksul dischetto, ma il pum pum è un solo pum, cioè il rumore del palo colpito dal polacco. VANTAGGIO. Nonostante la precoce occasione sprecata, la Fiorentina tiene su i giri.

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Lo Spezia, al contrario della Viola, non ha opzioni di gioco se non il lancio lungo: palla costantemente sopra i tre metri di altezza, e così è tagliato fuori il piccolo Verde, una delle poche fonti di gioco a disposizione di Thiago Motta.

Se il pareggio non si sblocca è perché Piatek non ha la stessa forza dirompente di Vlahovic - spreca due inviti deliziosi di Gonzalez - e perché Maleh e Castrovilli a lungo non aggiungono pericolosità alla prima linea. Quando il meccanismo viola funziona in tutti i suoi elementi, il gol matura: recupero alto di Odriozola su Maggiore, lo spagnolo fa viaggiare a sinistra Maleh e si butta dentro, fa il velo sul cross basso e stavolta Piatek, a porta vuota, non può sbagliare.

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PARI IMPROVVISO. Italiano non si accontenta. La Viola apre il secondo tempo piantando le tende nella metà campo spezzina. Un muro invisibile sembra eretto sulla mediana: la squadra di Thiago Motta non riesce a superarla. La Fiorentinaperò non riesce a trovare il raddoppio e la mancanza del killer instinct è l’unica accusa che si può avanzare, ma in conto vanno anche una chiusura di Kiwior su Milenkovic innescato da un bel tocco di Piatek, una traversa di Biraghi dall’angolo, una prodezza di Provedel su Gonzalez a giro.

Per lo Spezia, l’unico tiro nello specchio è, fin quasi alla mezzora della ripresa, un tentativo olimpico di Verde dall’angolo. E se non tiri in porta ti può andar bene una volta, come a Napoli, ma poi è dura. Eppure un episodio premia lo Spezia: Agudelo scippa Amrabat e vola verso Terracciano fulminandolo per l’1-1.

REAZIONE. La Viola è incredula, rossa di rabbia come la maglietta. Ma si ribella al pareggio. Soprattutto si ribella Amrabat, che dopo un palo di Biraghi e con la Viola in pressione massima stappa il nuovo vantaggio con un destro dal limite.

Appena alla seconda da titolare in campionato, per la squalifica di Torreira, la prima da quattro mesi a questa parte. Anche qui, la mano di Italiano.


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