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Viola compatta e brillante, la Dea crolla e ora trema per la Champions

Kean decisivo al Franchi, Atalanta mai pericolosa: per Gasperini è crisi. La Fiorentina continua a volare contro le big e sogna in grande

Nel pomeriggio inoltrato del Franchi, l’immagine finale racconta tutto: la Fiorentina abbracciata in cerchio a centrocampo, unita come lo è stata in campo, esulta per una vittoria pesantissima. Dall’altra parte, l’Atalanta sfila via a testa bassa, mentre Gasperini – squalificato, chiuso in un box lontano – dovrà ricompattare un gruppo che sembra aver smarrito certezze e fiducia.

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La sconfitta a Firenze, come scrive La Gazzetta dello Sport, chiude definitivamente i sogni scudetto della Dea, e mette ora in discussione anche un posto tra le prime quattro. Con Bologna e Juventus alle calcagna, i numeri sono allarmanti: appena 4 vittorie nelle ultime 13 gare di campionato, e due ko consecutivi, evento che non accadeva da agosto.

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VIOLA AMMAZZAGRANDI. Il punteggio dice 1-0, ma il divario visto in campo è stato ben più ampio. La Fiorentina ha dominato per larghi tratti, e avrebbe potuto chiudere il match con le occasioni capitate a Fagioli, Kean, Ranieri e Mandragora.

L’Atalanta ha risposto con un solo tiro fuori misura, senza mai inquadrare la porta: non succedeva da oltre due anni. A decidere l’incontro, ancora una volta, è stato MoiseKean, ormai trascinatore assoluto dei viola. Approfittando di una grave disattenzione di Hien, l’attaccante ha percorso 40 metri palla al piede prima di insaccare il suo 21° gol stagionale.

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Esplosione di gioia per tutto il Franchi, dove era presente anche il presidente Commisso. LA MIGLIOR FIORENTINA. Palladino ha orchestrato una prestazione da manuale: intensità, equilibrio, sacrificio. La sua Fiorentina, già vincente contro Juve, Milan, Lazio, Roma e Inter, conferma una volta di più la sua forza contro le big.

A casa, il Franchi è un fortino: 33 dei 51 punti sono arrivati proprio lì. La gestione della gara è stata impeccabile anche nella sofferenza finale, quando l'allenatore ha scelto la difesa a cinque con Comuzzo e Folorunsho sulle fasce per reggere gli ultimi assalti nerazzurri.

Dall’altra parte, l’Atalanta ha offerto una delle peggiori prove stagionali. Imprecisa, nervosa, priva di idee. Il tridente Retegui-De Ketelaere-Lookman si è rivelato inefficace, e neppure i cambi hanno dato la scossa. Gasperini ha mescolato le carte con Cuadrado, Brescianini e Maldini, ma senza risultati: nessun tiro nello specchio e una squadra confusa, lontanissima dai suoi standard.

CAMPANELLO D'ALLARME. L’assenza di Ederson ha pesato, ma non può essere l’unica spiegazione. Il vuoto lasciato dalla Dea in fase offensiva è preoccupante: quattro volte a secco nelle ultime sei partite, e ora la rincorsa alla Champions si complica.

Le prossime sfide contro Lazio e Bologna saranno decisive, anche per ritrovare una magia che al Gewiss sembra essersi spenta da tempo. La Fiorentina, invece, vola sulle ali dell’entusiasmo. Palladino predica calma ma ammette: "C’è magia, stiamo costruendo qualcosa di bello.

L’Europa è alla nostra portata". E con questo spirito, nulla sembra impossibile.


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