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Verso la Lazio con dubbi e curiosità. Il post Vlahovic è affidato alle sapienti mani di Italiano. Un Commisso deluso riflette sul suo futuro alla Fiorentina

Al termine di uno dei mercati di gennaio più sorprendenti nella storia della Fiorentina, l'attenzione pian piano torna a rivolgersi verso il campo. Ovviamente, con tante incognite per mister Italiano. La cessione di Vlahovic darà ai viola grande potere economico in vista del mercato estivo, ma ha impoverito sulla carta il roster attuale.

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L'arrivo di Cabral come sostituto andrà valutato col passare delle settimane: all'ex Basilea, che ha caratteristiche differenti da Vlahovic, occorrerà del tempo per entrare nei meccanismi dell'allenatore della Fiorentina. Un'altra cessione imminente, stavolta in prestito secco, è quella di Pulgar al Galatasaray (in Turchia il mercato è aperto fino all'8 febbraio).

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Ovvero, il giocatore più adatto a ricoprire il ruolo di vice Torreira. Dunque, se l'uruguaiano dovesse essere assente o avesse bisogno di rifiatare, Italiano dovrà scegliere tra un Amrabat sempre in difficoltà nell'interpretare il ruolo di regista e un giovanissimo Bianco.

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In compenso, alla Fiorentina oltre al già citato Cabral sono arrivati Ikoné e Piatek, rendendo il reparto offensivo più completo e profondo, sebbene fortemente penalizzato dalla partenza del centravanti più forte del campionato.

Date queste vicissitudini, attualmente è praticamente impossibile lanciarsi in previsioni sull'andamento della Fiorentina nell'attuale campionato. L'impatto della cessione di Vlahovic sul gruppo sarà assorbito senza drammi o no?

I nuovi arrivati saranno all'altezza di sostituire il centravanti serbo? Il gravoso compito della transizione dalla Fiorentina Vlahovic-dipendente a una più corale è affidato alle pesanti spalle di Italiano. Contro la Lazio ci sarà subito un banco di prova molto importante.

Chiaramente la partita assume un fascino particolare. Si vorrà osservare come la Fiorentina avrà reagito al polverone delle ultime settimane. Vorremo vedere i nuovi all'opera, compresi ovviamente anche Piatek e Ikoné, perché fin qui li abbiamo visti troppo poco per giudicarli.

Ma Fiorentina-Lazio è una sfida affascinante anche perché si sfidano due concorrenti dirette per l'Europa. Nonostante tutto, i viola non possono e non vogliono certo mollare dopo una prima parte di stagione del genere. LO SFOGO DI ROCCO.

Il presidente Commisso nella serata di ieri ha rilasciato una lunga intervista, nella quale ha toccato tanti temi. Iniziamo facendo al presidente gli auguri per una pronta guarigione, visto ha affermato di doversi ancora sottoporre a delle cure.

Commisso ha dato la sua versione sull'operazione Vlahovic. Qui il presidente ha fatto l'unica cosa che doveva: spiegare l'importanza economica dell'operazione, che sotto quel punto di vista è indubbiamente ottima. Poi il presidente ha predicato unità, dichiarando che tutte le componenti della Fiorentina prendono scelte condivise.

Con ciò il presidente ha voluto sia proteggere i propri dirigenti dalle critiche del tifo organizzato, sia affermare l'unità di intenti con mister Italiano, che a metà stagione si è ritrovato senza il suo centravanti titolare.

Infine, Commisso si è detto molto risentito per lo striscione apparso su Ponte Vecchio e per la mancata reazione delle istituzioni cittadine. Verrebbe da chiedersi a chi si riferisce Rocco, visto che il sindaco Nardella aveva condannato pubblicamente l'episodio in un'intervista a Rtv38, ma tant'è.

Che il presidente sia risentito è normale, ormai lo conosciamo da un po' e sappiamo quanto sia suscettibile. Stavolta però sono arrivate anche parole di profonda disillusione. "Sono amareggiato e deluso, devo fermarmi per riflettere".

Un concetto ripetuto più volte che fa riferimento, neanche troppo velatamente, a un possibile abbandono della Fiorentina. Vedremo se davvero alle parole seguiranno i fatti. Tuttavia, ci perdoni presidente, ma il mondo del calcio è spesso poco razionale e molto umorale.

Figuriamoci a Firenze, città che si divide per antonomasia. Pretendere di avere il 100% dei consensi è pura utopia. Arrabbiarsi per critiche e striscioni di contestazione è legittimo, ma purtroppo fanno parte di questo sporco gioco che è il calcio.


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