Undici gol e due vittorie per reagire dopo Torino: la corsa all'Europa riparte da qui. Tutto facile col Genoa, ma grandi meriti viola
La Fiorentina torna a vincere in campionato e riprende Roma e Lazio. Vlahovic e la partita nella partita
Chiamasi reazione. Quella che ci voleva. Undici gol fatti, due subiti e bis di vittorie. Se Italiano chiedeva risposte immediate ai suoi dopo il clamoroso e inaspettato tracollo di Torino, eccole servite con le prove contro Napoli e Genoa.
Due prestazioni tutt'altro che scontate, vittorie che fanno ripartire la Fiorentina. Prima in Coppa, poi in campionato. Dove i viola erano reduci da soli 2 punti in 3 partite. Ma il 6-0 al Grifone fa ripartire anche la corsa all'Europa: agganciate Roma e Lazio a quota 35 punti, con una partita in meno (contro l'Udinese).
E la sensazione che il gruppo viola sia ancora in forte crescita. VITTORIA FACILE. Tutto fin troppo facile con il Genoa, è vero. Contro una squadra che ha perso sabato il proprio allenatore e che aspetta la prossima guida tecnica (Labbadia).
Ma grandi meriti sono stati della Fiorentina. Perché l'approccio è stato ai massimi livelli, i viola hanno affrontato il Grifone come se fosse il Napoli e hanno dominato dall'inizio alla fine. Tre gol già nel primo tempo, sei alla fine.
Ventidue tiri in porta (12 nello specchio) effettuati, nessun tiro nello specchio degli avversari e possesso palla al 74% (era al 77% dopo 45 minuti). Vittoria mai in discussione, con singoli sugli scudi (da Biraghi a Torreira, da Saponara a Bonaventura) e uno spiccato senso di squadra.
PARTITA NELLA PARTITA. Particolare, a proposito, il lunedì vissuto da Vlahovic. Non solo per il primo rigore sbagliato in carriera (un 'cucchiaino' sventato in due tempi da Sirigu), ma anche per quella corsa verso gli spogliatoi a fine primo tempo, come a voler scacciare la tensione dopo l'errore.
Poi il rientro con le braccia alzate, a chiedere scusa al pubblico e ai tifosi viola. Un segnale di umanità da chi sembra un alieno per mentalità e tenuta psicologica, di fronte a tutto ciò che gli sta succedendo attorno da qualche mese a questa parte.
Fino al gol, un'altra perla da aggiungere alla collezione: controllo da applausi e tocco sotto a scavalcare il portiere. Con abbraccio successivo con Italiano: un rapporto speciale tra i due. Il tecnico, del resto, era stato chiaro prima della partita: finché Dusan continua così, per l'allenatore resta imprescindibile.
Non a caso, nella girandola dei cambi a punteggio acquisito, stavolta Italiano non ha toccato l'attaccante serbo per inserire Piatek. Se la società, insomma, venderebbe anche subito il capocannoniere del campionato (con Immobile) in caso di offerta congrua, il tecnico continua a goderselo finché veste la maglia viola.
E fa bene, perché con uno che ha segnato 20 gol in 24 partite stagionali con la Fiorentina, nonostante tutto, cercare di andare in Europa sarà più facile. DA 6-0 A 6-0. E colpisce abbastanza, una volta di più, quanto sia cambiato il mondo viola nel giro di 12 mesi.
Il 17 gennaio 2021 la Fiorentina perdeva 6-0 a Napoli, il 17 gennaio 2022 ha invece travolto 6-0 al Franchi il Genoa. Battendo pochi giorni prima proprio il Napoli 5-2 a domicilio. Contesti diversi, è vero, però adesso c'è davvero una squadra capace di rialzarsi di fronte alle avversità, che diverte e si diverte, che ha interpreti di qualità e un'idea precisa di gioco.
Con un Biraghi capace di fare due gol splendidi su punizione in una partita (terza perla in pochi giorni, dopo quella al Napoli sempre sugli sviluppi di un piazzato), con un Torreira sempre più trascinatore, con leader tecnici e carismatici come Bonaventura e Saponara, con giovani in rampa di lancio come Maleh, con gregari come Venuti (protagonista di Coppa), con nuovi arrivi come Piatek e Ikoné (secondo assist di fila dalla panchina) capaci di allargare la competizione interna e dare nuova spinta anche con un surplus di voglia e di entusiasmo.
GOLEADA AL FRANCHI. Insomma, se una settimana fa c'erano grandi nubi per il fragoroso capitombolo di Torino, la Fiorentina le ha scacciate alla grande. La corsa all'Europa è ripartita, ora una settimana per preparare la trasferta di Cagliari e ritrovare continuità.
Poi la sosta e la Lazio, incrocio fondamentale in zona europea. Ma intanto Italiano si gode la sua Viola ritrovata, che al Franchi è tornata a splendere in tutta la sua bellezza. Era dal '92 che la Fiorentina non vinceva con 6 gol di scarto in campionato (7-1 all'Ancona), lo ha fatto in uno stadio in cui in stagione ha vinto 9 volte su 12 (7 su 10 in Serie A, con 29 gol fatti e miglior attacco casalingo del torneo).
Un 'fortino' in cui continuare a costruire il percorso verso l'Europa.



Lascia un commento