×

Una Viola più vulnerabile: l’equilibrio, la qualità e l’assenza di Bove che pesa

La Fiorentina orfana della sua pedina del centrocampo: elemento chiave del sistema di gioco di Palladino e collante tra i reparti

Arrivato a Firenze nell’ultima giornata di mercato, Edoardo Bove non ha deluso le aspettative. La sua crescita nel corso della prima parte di stagione in maglia viola è stata evidente, fino a diventare imprescindibile nello scacchiere tattico di Raffaele Palladino.

Il centrocampista ha offerto equilibrio in ogni situazione, permettendo alla Fiorentina di mantenere compattezza tra i reparti e di garantire sia una copertura difensiva che pericolose incursioni in attacco.

sponsored

IL VUOTO LASCIATO.

È stato una pedina fondamentale nella galoppata viola in campionato, arrivata a toccare il record del 1960 con 8 vittorie consecutive in Serie A, dopo aver battuto in sequenza Milan, Lecce, Roma, Genoa, Torino, Verona, Como e Cagliari.

sponsored

Ma dal 1° dicembre, nella partita contro l’Inter, quando Bove ha accusato il malore in campo qualcosa sembra essersi spezzato negli equilibri della squadra e la Fiorentina si è ritrovata a perdere una delle sue certezze. L’eliminazione dalla Coppa Italia con l’Empoli ha giocato un brutto scherzo ai viola.

sponsored

Una partita giocata dopo tre giorni dall’enorme spavento al Franchi e in cui la testa non poteva di certo essere sul campo. Ma in realtà le prime difficoltà sul terreno di gioco si sono avvertite anche nella partita successiva, l’ultima vittoria ottenuta in campionato contro i sardi.

Da lì, due sconfitte consecutive con Bologna e Udinese, quest’ultima la più scottante, e il bel pareggio allo Stadium con la Juventus. Quattro partite che hanno evidenziato alcuni problemi nella gestione in campo della squadra.

Innanzitutto una mancanza di equilibrio tra i reparti e nella gestione delle transizioni, con una maggiore vulnerabilità difensiva e minore efficacia nella costruzione del gioco. Nonostante l’ultimo punto conquistato a Torino (dà sicuramente morale) qualche campanello d’allarme inizia a suonare.

SARÀ STANCHEZZA?

Adesso resta da capire se il rendimento altalenante dimostrato nel mese di dicembre sia dovuto a una comprensibile stanchezza fisica e mentale, la squadra è reduce da un mese di impegni ravvicinati tra Coppa e campionato, oppure se le difficoltà della Fiorentina possono essere riconducibili all’assenza pesante di Bove.

L’ipotesi è plausibile, visto il suo ruolo fondamentale a centrocampo, ma non è l’unico fattore. Con un Gudmundsson ancora da recuperare al meglio, Colpani che non riesce ad esprimere le sue capacità e un mancato sostituto nella posizione di Edoardo (è vicino l’arrivo di Folorunsho dal Napoli), un minore rendimento sul terreno di gioco è tutt’altro che inevitabile.

Adesso però i viola devono tornare a portare a casa risultati importanti per mantenersi saldi alla zona Champions della classifica e ritrovare la loro solidità, magari con qualche nuovo innesto dal mercato di gennaio. La speranza poi rimane quella di rivedere presto Edoardo Bove in campo, pronto a guidare la Fiorentina verso nuovi traguardi.


Lascia un commento