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Un centrocampista in più e le solite fragilità difensive. Cambiando gli addendi il risultato (non) cambia

Dieci gol incassati nelle prime sei partite stagionali. Un centrocampista in più per dare più equilibrio, ma solite sbandate dietro

Tre gol incassati, tre parate provvidenziali di De Gea, almeno altre due-tre rischi davanti al portiere viola. La Fiorentina esce da Bergamo non con le ossa rotte (qualcosa comunque si è visto), ma con la prima sconfitta stagionale e le solite difficoltà difensive.

La sosta ha portato solo parzialmente consiglio (il cambio di modulo a centrocampo), ma non ha modificato le fragilità sistematiche sulle offensive avversarie. 10 GOL PRESI. E così, se già Ranieri, Quarta e compagni erano già andati in apnea contro la Puskas Akademia, il Monza e il Parma, a Bergamo Retegui, Lookman e gli altri non hanno avuto vita particolarmente difficile.

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Prima Ranieri che 'buca' l'intervento sul cross di Lookman, poi ancora Ranieri (ma non solo) sul calcio piazzato del gol di De Ketelaere, quindi Cataldi, Quarta e lo stesso Ranieri sullo slalom speciale di Lookman. Ma nella ripresa le difficoltà sono state anche maggiori, forse, anche se l'Atalanta non ha infierito dalle parti di De Gea (anche per i meriti dello spagnolo).

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Insomma, in totale fanno 10 gol presi in 6 gare stagionali. Un conto già pesante, se si considerano poi anche i 4 legni presi dagli avversari. IN DIFESA. "Sono contentissimo della prestazione dei ragazzi, prendo tanti spunti positivi: è la miglior partita da quando sono qui e ho fatto i complimenti alla squadra",ha commentato Palladino.

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"Sono molto contento della fase difensiva di oggi. Abbiamo concesso poco, difeso da squadra. Vanno fatti i complimenti anche se usciamo con una sconfitta". Parole che, dette magari anche per difendere il lavoro del gruppo, stonano un po' rispetto a quanto visto sul campo e ai tanti gol subiti, ma è vero che qualche passo avanti c'è stato.

Soprattutto nel primo tempo, anche grazie ad un centrocampo più folto: "Siamo partiti semplicemente con un centrocampista in più, soluzione presa anche per la forza dell'Atalanta, serviva forza in più in mezzo al campo. Non sono vincolato ad un solo modulo, sento di parlare di difesa a 3 o a 4, ma c'entrano le caratteristiche dei giocatori, l'applicazione.

Oggi abbiamo attaccato e difeso tutti insieme". CAMBIO IN MEZZO. Insomma, assetto che si potrà rivedere anche più avanti, quello con il centrocampo a tre. Che consente di coprire meglio gli spazi, fare più densità in mezzo, scalare sulle fasce quando Dodo (soprattutto) e Gosens sono alti e non danno supporto ai terzi di difesa.

Anche se cambiando gli addendi il risultato non è cambiato granché. Perché dietro continuano le letture sbagliate, le disattenzioni, gli errori individuali. Se dunque dopo la sosta ci si aspettava finalmente la miglior Fiorentina, è chiaro che ci sia ancora tanto lavoro da fare.

Da domenica prossima contro la Lazio dovrebbe tornare (finalmente) Gudmundsson, giocatore che può spostare gli equilibri. In fase offensiva e, forse, non soltanto.


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