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Tuttosport - Pioli, un sogno per Astori. E in attacco arriva Piccoli

Il tecnico viola punta forte sulla Conference League. Vuole regalare un trofeo alla città e poterlo dedicare al suo capitano di un tempo

Due finali perse con Vincenzo Italiano, una semifinale Raffaele Palladino: adesso è arrivato per la Fiorentina il momento di tornare all'assalto della Conference League. La competizione non avrà certamente il prestigio, il fascino, gli introiti della Champions.

Ma resta pur sempre una vetrina che permette di portare a casa un trofeo e accedere all'Europa League. E, nel caso della squadra viola, che ha disputato 46 partite negli ultimi tre anni nella terza competizione europea, ha comunque fatto fruttare finora una cinquantina di milioni di euro.

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QUARTO TENTATIVO. Adesso la Viola ci riprova, con al timone un allenatore che in bacheca ha uno scudetto (vinto con il Milan) e che vanta una lunga e importante carriera e una grande esperienza nelle coppe internazionali: 76 panchine europee - l'ultima è stata una semifinale di Champions, persa nel 2023 con l'Inter - 37 i successi, 18 i pareggi.
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Stefano Pioli ha tracciato la strada fin dal primo giorno del suo ritorno a Firenze sei anni dopo la prima avventura in panchina (2017-2019). So

no passati 24 anni dall'ultimo trofeo messo in bacheca dalla Fiorentina: troppi per una piazza appassionata, esigente, ambiziosa come quella fiorentina.
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E lo stesso tecnico emiliano ha un ulteriore motivo per fare di tutto e di più perché la storia viola possa riempirsi di una nuova impresa. «Manchiamo da tanto tempo da un traguardo del genere, non voglio sembrare banale ma sarebbe un sogno centrarlo per dedicarlo ad Astori.

Davide è sempre con me, adesso ancora di più». STASERA. Sulla gara di stasera con gli ucraini del Polissya - la prima della stagione viola - ha detto: «Ci pensiamo dal 14 luglio, abbiamo lavorato per farci trovare pronti con grandi motivazioni, ambizioni, emozione, idee chiare.

Sappiamo tutti quanto sia importante andare avanti in Europa, è bello esserci. La prima partita è sempre la più complicata, troveremo una squadra che non è stanca come dice furbescamente il suo allenatore - sorride Pioli - ma sta bene e gioca bene.

Ci vorrà quindi una prova di livello per prenderci già dei vantaggi in vista del ritorno». Per il tecnico sarà il debutto europeo, oltreché nella stessa Conference, alla guida della Fiorentina. Nessuno sbilanciamento sulla formazione.

L'intenzione sembra però quella di affidarsi a tutti i big, partendo dall'attacco con gli attesissimi Gudmundsson, Kean e Dzeko. PICCOLI. Intanto è in arrivo dal Cagliari, a titolo definitivo, Roberto Piccoli, per 25 milioni più bonus.

«Rinforzo gradito? Non parliamo di mercato, siamo qui per giocare - taglia corto Pioli - Purtroppo le tempistiche di mercato non vanno d'accordo con quelle degli allenatori, continuiamo a non capire per quale motivo non si modificano ma bisogna accettarlo».


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