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Tuttosport: la Fiorentina è tornata su Belotti. Può essere la scelta del Gallo

Tuttosport in edicola stamani dedica ampio spazio al futuro del Gallo Belotti, sul quale sarebbe tornata la Fiorentina

Per prima cosa, la notizia. La Fiorentina si è (re)iscritta al club del Gallo. Non il Gallo Nero del del Chianti: il pennuto granata. E così si apre un nuovo scenario per il centravanti del Toro: pasta di capitano in scadenza, con tutti i suoi dubbi nel tubetto (copia e incolla dal vocabolario: disillusione, improvviso e spiacevole contatto con una realtà diversa da quella immaginata; dinamiche non nuove alla corte di Cairo ).

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Ultimo ipse dixit, Juric giorni fa: «Il prossimo anno mi piacerebbe averlo ancora con me. Andrea è un ragazzo esemplare, è forte, è un top. A fine campionato valuterà ciò che sarà meglio per lui, come da patti di inizio stagione.

Comunque per ora non si è promesso a nessuno». Cairo non era riuscito a fargli rinnovare il contratto a tempo debito. Dal Torino in autunno erano poi fuoriuscite indiscrezioni su offerte rialzate sino a 3,6 milioni netti a stagione per 4 anni, comprensivi anche di un milione secco alla firma a mo’ di premio.

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Niente: un muro. Il succo del Gallo, con la moglie Giorgia al fianco, per scelta legittima onnipresente nelle chiacchierate: non è solo è un mero fatto di soldi. Conto alla rovescia, a 7 partite dalla fine. Belotti arriva da 2 anni da incubo per il Toro (con la B negli occhi), da un Europeo per lui modestissimo al di là del trionfo (e ora dall’eliminazione mondiale anch’essa da panchinaro fisso), nonché da una stagione, l’attuale, carica di partite saltate per due brutti infortuni (17 presenze) e leggera di gol (5).

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Da anni non esibisce più l’appeal del 2017, 26 pere in A, con l’Atletico Madrid e il Milan a contenderselo. Il Diavolo si è defilato, man mano: e anche adesso che ha un Ibra malmesso e pensionando, ha già prenotato Origi. L’Inter, con Lautaro in bilico (toh: l’Atletico di Simeone ), ragiona su centravanti di ben altro impatto mediatico, presentabili in pompa magna, capaci di dare garanzie di alto livello e reduci da stagioni in crescendo.

La Juve, sullo sfondo, ha per ovvi motivi remore ancor maggiori a pensare al Gallo come a una possibile riserva “presentabile”. C’è il Napoli, questo sì: che già da tempo lo annusa, è vero, ma sempre e solo quale panchinaro alternativo a Osimhen.

Pro memoria: risulta che, fino a prova contraria, un trasferimento a Napoli non intrigherebbe granché la famiglia. Quindi, la Roma: per Mourinho lo si trattò già a giugno, ma Cairo pretendeva più di 15 milioni. In scadenza, il Torino sarebbe out: stando alle richieste, il peso dell’ingaggio e del premio alla firma porterebbe comunque a un solenne investimento finale tra i 20/23 e i 28/30 milioni lordi, a seconda se il contratto fosse di 3 o 4 anni.

Ma con la crisi che c’è, è tutto da vedersi che questo Gallo trovi un club tanto munifico. E comunque, a Roma, staremmo parlando sempre e solo della riserva di Abraham. L’estero, poi, non è il suo ideale: si ragionerebbe tra una Liga di medio-alto livello o di una Premier media e basta.

Volendo, il Toronto futuro di Insigne : lì il Gallo potrebbe prendere anche 6 o 7 milioni netti, ma sarebbe sempre e comunque il Canada, altro calcio, altro mondo, roba quasi da ex. C’è l’Atalanta, altra pista nota da tempo: sarebbe una scelta del cuore per il Belotti bergamasco, al di là della variabile Zapata (partirà?), giacché il monte ingaggi della Dea è sì salito alla grande, ma non al livello di un top-club (o di quei 3 milioni abbondanti cairoti, ora peraltro da rivedere per via dei nuovi tetti salariali decisi dal Torino, pur tra eccezioni).

Altro bivio dirimente, per ragioni economiche e di interesse: l’Atalanta (stasera contro il Lipsia: dentro o fuori) giocherà una Coppa europea nella prossima stagione? Sì, no? In questo quadro straordinariamente indefinito compare una new entry con un robusto old style tutto suo, fondamentale.

La Fiorentina. Che ha Cabral (solo 2 gol in A da gennaio), ma al 99% non riscatterà Piatek dall’Hertha Berlino (15 milioni: 3 reti in campionato, pure lui da gennaio). La Viola cerca già un centravanti titolare o para-titolare.

I sondaggi dell’ultimo periodo sono una notizia, e poi si aggiunga per l’appunto l’old style di cui sopra: giacché Commisso, fin dalla sua prima estate (2019), ha più volte provato a trattarlo. Belotti, in quanto in scadenza, è nuovamente nel ventaglio dei nomi papabili.

Occhio: soprattutto se la Viola, via Coppa Italia o rimontona in campionato, riuscisse persino a finire in Europa.


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