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Triplice impegno, turnover massiccio? Dopo le rivoluzioni di inizio 2022-23, stavolta (pare) di no

Torna il triplice impegno per la Fiorentina. Stavolta Italiano pare non essere intenzionato a ricorrere al turnover massiccio di inizio 2022-23

Ogni stagione fa storia a sé, così come ogni ballottaggio in un undici iniziale. Fatto sta che la Fiorentina di inizio 2022-23 veniva sostanzialmente stravolta di gara in gara da parte di Vincenzo Italiano. Il ricorso alle turnazioni, a tratti esasperato, da parte del tecnico viola è stato via via ridotto, soprattutto nella seconda parte di stagione.

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Adesso che ritorna la Conference League, con la Fiorentina impegnata giovedì a Vienna col Rapid, poi domenica col Lecce, giovedì prossimo ancora col Rapid e quindi contro l’Inter, c’è curiosità anche per capire a quanto turnover, o meglio a quante rotazioni si affiderà Italiano.

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ANNO SCORSO. Per fare un esempio, nel passaggio da Fiorentina-Cremonese a Fiorentina-Twente, il mister viola cambiò il portiere, il terzino destro, un difensore centrale, un interno, un esterno offensivo e la punta centrale. Nella gara di campionato scese in campo Gollini, mentre col Twente toccò a Terracciano.

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Benassi giocò con la Cremonese, Venuti col Twente, Quarta coi grigiorossi e Nastasic con gli olandesi. In mediana Bonaventura giocò in Serie A e Duncan in Europa, mentre davanti giocò Jovic con la Cremonese e Cabral col Twente, così come Kouame giocò in campionato e Gonzalez in coppa.

Tra la partita d’andata del playoff di Conference League e quella successiva di campionato a Empoli, Italiano cambiò nuovamente il portiere, un centrale, i due terzini, due centrocampisti, due esterni offensivi e la punta. Anche tra la gara del Castellani e quella di Enschede ci furono 7 cambi.

Il tutto seguendo criteri e parametri, ovviamente. L’obiettivo era quello di evitare infortuni, ma anche quello di portare in condizione più calciatori possibili. Col senno del poi, quella strategia non ha pagato granché. Tanto che, come detto, nella seconda parte di stagione il ricorso alle turnazioni si è di molto ridotto, al netto di problematiche fisiche e acciacchi, ovviamente.

STAVOLTA. Quest’anno le cose potrebbero essere un po’ diverse. Nel passaggio dalla gara col Genoa a quella di Vienna, ad esempio, la coppia di centrali sembra andare verso la conferma del tandem Milenkovic-Ranieri, così come tra i pali dovrebbe essere confermato Terracciano.

Possibili avvicendamenti tra Dodo- Kayode e Parisi-Biraghi sulle corsie. In mediana dipenderà molto da quello che accadrà sul fronte Amrabat, ma non è da escludere che possa essere riconfermata la coppia Arthur-Mandragora anche col Rapid.

Bonaventura sembra intoccabile, così come Gonzalez. Possibile che trovi spazio dal 1’ Kouame al posto di Brekalo e Beltran al posto di Nzola. Al netto di tutto ciò, dunque, la Fiorentina dovrebbe avvicendare ‘solamente’  4 elementi tra il match col Genoa di sabato e quello col Rapid di giovedì.

TERZA GARA. In linea di massima è sempre la terza gara quella che necessita di maggiori cambi. Domenica ci sarà il Lecce per la Fiorentina, match in cui potrebbero esserci più cambi. La gestione delle energie in vista della sfida di ritorno con gli austriaci sarà sicuramente influenzata dal risultato della gara d’andata, così come dell’avvicinarsi del match di San Siro con l’Inter che farà seguito alla sfida di Conference.

Un po’ per via di situazioni contingenti, un po’ perché quel ricorso massiccio al turnover non dette grandi risultati, dunque, la filosofia che accompagnerà la Fiorentina in questa fase iniziale di stagione prima della sosta pare andare in una direzione differente.

I risultati ne diranno di più.


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